Fasiolo: Presentato al Senato il disegno di legge per l’istituzione della Zona Economica Speciale (ZES)

Il 28 ottobre è stato presentato al Senato il DDL 2584 sulla ZES ( Zona Economica Speciale) nelle aree confinarie del FVG, una diversa e più recente formulazione della Zona Franca Urbana. Un DDL che circoscrive in maniera puntuale l’azione del provvedimento, con sgravi fiscali e finanziamenti ad hoc che dovrebbero dare sollievo a un’area che è diventata depressa. La ZES è prevista e applicata dall’Ordinamento europeo, ma non vi sono esperienze di ZES in Italia. Il DDL è finalizzato all’istituzione di una ZES nelle aree territoriali della Regione FVG confinanti con Austria e Slovenia. L’idea alla base di una ZES nelle suddette aree territoriali è che può stimolare una rapida crescita economica. La ZES è una zona delimitata all’interno di uno Stato in cui sono applicate specifiche leggi finanziarie ed economiche, redatte con l’obiettivo di attrarre investitori stranieri che potrebbero essere interessati a produrre, scambiare e commerciare in una zona dove ricevono un trattamento di favore sia dal punto di vista fiscale e burocratico sia dal punto di vista logistico. All’interno della ZES le tasse sono ridotte e le aziende che vi si insediano pagano tariffe più basse.

Le agevolazioni – precisa la sen Fasiolo – non solo favorirebbero il rilancio di un’area economicamente in via di impoverimento industriale, ma permetterebbero anche di consolidare le attività di transhipment, che comunque rimangono il motore primario di tutto lo sviluppo economico dell’area, favorendo la capacità dei porti di Monfalcone e di Trieste di competere con i porti dell’Adriatico, dei Paesi europei, ovvero con Paesi extra-europei. La ZES appare dunque la ricetta ideale per rilanciare gli investimenti diretti esteri (FDI) in Italia, catalizzando l’interesse dei grandi gruppi internazionali che oggi non sono in Italia e creando, dunque, occupazione e sviluppo economico. Come ampiamente dimostrano le ZES presenti nel mondo, in Europa e in particolare in Polonia, i benefici attesi sono in misura nettamente superiore alle perdite che l’erario dovrebbe sostenere per realizzare il sistema di incentivazione dal momento che si tratta di entrate fiscali oggi inesistenti. In altre parole, se si considerano soltanto i benefici e gli oneri marginali che derivano dall’istituzione di una ZES nelle aree territoriali della Regione Friuli Venezia Giulia confinanti con l’Austria e la Slovenia, il saldo rimane di gran lunga favorevole

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