Il Programma

Programma della coalizione a sostegno di Laura Fasiolo candidata Sindaca

Gorizia deve riacquisire un ruolo di protagonista e guida nell’Isontino. Deve ritrovare il proprio spazio nella nostra Regione, ricostruire la fiducia tra i cittadini sulle sue grandi potenzialità: guardare alla nostra storia millenaria e a testa alta ad un futuro - quale città della pace e della convivenza - dove bellezza si unisce a modernità e innovazione, ingredienti essenziali affinché qualità della vita, occupazione, investimenti, consentano alla città di rinascere. È grande la sfida che abbiamo davanti a noi, ambizioso il progetto che abbiamo in mente ed ancor più grande il lavoro da fare. Bisogna cambiare passo e accelerare, perché oggi la lentezza è un lusso che non possiamo permetterci. Lo vogliamo fare con amore per Gorizia, con fiducia nella partecipazione della nostra comunità, con dedizione e impegno.

 

Una Capitale europea della Cultura è una città moderna, aperta, innovativa e inclusiva

È una città-laboratorio transfrontaliero, che pensa come se il confine non esistesse già più - il nostro sogno e obiettivo di Città Unica policentrica con Nova Gorica - aperta nelle idee e inclusiva nell’amministrare.

Gorizia ha bisogno di nutrire tutto questo con progettualità avanzate in linea con l’importanza e l’orizzonte internazionale dell’appuntamento GO2025. Ciò significa dare finalmente corpo a progetti culturali innovativi perché GO2025 sia un grande attrattore di idee e di investimenti e alimenti così una nuova stagione per la città. Perché la cultura può dare nuova vita ai luoghi, trasformare il confine in frontiera, unire le persone e produrre ricchezza e sviluppo.

È una città che integra i suoi cittadini, attenta alle nuove fragilità, alle crescenti disuguaglianze sociali, all’aumento della popolazione anziana, delle nuove povertà, alla trasformazione della famiglia composta sempre più da individui singoli o coppie senza figli, alla necessità di maggior inclusione e integrazione di nuovi cittadini. È una città che propone reti di sostegno alle famiglie, difende e sostiene le strutture sanitarie e assistenziali, sviluppando davvero la sanità transfrontaliera, che dedica particolare attenzione verso le famiglie giovani, garantendo un’adeguata assistenza per quanto concerne abitazioni, strutture l’infanzia, i trasporti, promozione di attività per il tempo libero.

 

Una città che rinasce è una città che investe e che ripensa i propri spazi

Serve un nuovo Patto per lo sviluppo di Gorizia, per attirare investimenti e creare lavoro, vincendo il declino demografico ed economico e la fuga dei giovani. Gorizia può davvero essere una città che coglie le opportunità della Zona Logistica Semplificata, progetta un futuro - fatto di innovazione, sostenibilità, formazione - per le proprie aree industriali, che sostiene le iniziative dei giovani e che con fiducia è parte del rilancio dell’economia dei porti della nostra Regione, coglie i crescenti investimenti nell’innovazione e nell’economia sostenibile come occasioni per inserire nel tessuto cittadino nuovi attori economici e nuove occasioni di lavoro. Una città che utilizza le leve della fiscalità locale per favorire questi processi e creare equità, oltre che opportunità. Una Capitale europea della Cultura è una città che si prepara a questa sfida, sostenendo il Commercio cittadino ed il suo rinnovamento e gli investimenti e i progetti nel turismo sostenibile ed enogastronomico, le sue eccellenze e i suoi talenti.

Una città che rinasce e rigenera i propri spazi urbani, recupera le aree dismesse e dà loro nuova vita, facendone occasione di sviluppo per la comunità, l’economia, la socialità. È una città che attraverso una nuova stagione di programmazione si immagina ancora più bella, più attenta alla mobilità sostenibile, all’inquinamento, al verde urbano, all’eliminazione delle barriere architettoniche e alla sicurezza di pedoni e ciclisti.

Una città che ripensa il proprio sviluppo urbano affinché servizi di prossimità siano presenti in ogni quartiere, ripensa la propria mobilità, vede nell’ambiente un patrimonio da salvare e nell’Isonzo un fiume da tutelare e valorizzare.

Una città dinamica dove i cittadini partecipano attivamente alla sua vita in un rapporto di fiducia tra Istituzioni e comunità. Una città che rilancia i Consigli di Quartiere, in forma rinnovata, e istituisce il Bilancio partecipato. Una città attenta alla gestione delle società pubbliche e lungimirante nella spesa.

Una Capitale europea della Cultura è una città che rende più forte e partecipato il GECT, valorizza pienamente il suo pluralismo linguistico, le sue diverse identità, investe sulla trasparenza delle Istituzioni e sulla parità di genere e vede nelle diversità una risorsa.

Una città che non si accontenta, investe sui giovani e il loro futuro, sulla rete delle scuole e l’Università.

 

Un nuovo ruolo per Gorizia

Gorizia-Gorica ha una storia millenaria, con un forte radicamento nella cultura mitteleuropea. Per la sua posizione tra i mondi latino, slavo e germanico, deve sapere proporsi come città della convivenza. In tal senso i Corsi di Studio in Scienze Internazionali e Diplomatiche e Relazione Pubbliche potrebbe essere al centro di numerose proposte di pace e di negoziazione diplomatica tra le varie realtà.

 

Perché il futuro di Gorizia può essere migliore del presente

 

Premessa

Nel considerare il settore del welfare e delle politiche sociali del comune di Gorizia, non si può prescindere dal fatto che lo stesso sia Ente Gestore del servizio sociale dei 15 comuni dell’ambito territoriale “Collio- Alto Isonzo”, quindi il Sindaco del Comune di Gorizia è anche il Presidente dell’assemblea dei Sindaci dell’Ambito, che è l’organo politico di governo deputato a dettare le linee politiche in materia di servizi sociali ed in sinergia con i Servizi Sanitari. Da ciò ne deriva che sia necessario lavorare in stretta collaborazione con tutti gli altri 14 Comuni, per la programmazione e la gestione associata di servizi, interventi, prestazioni e progetti in materia di politiche sociali pubbliche e di welfare, nel rispetto della normativa statale e regionale e delle Linee Guida di indirizzo, da applicare a livello territoriale.

Non si deve dimenticare, inoltre, che il Comune di Gorizia è, e deve essere protagonista, delle progettualità transfrontaliere del Gect, anche in materia di sanità e di politiche sociali, insieme ai Comuni di Nova Gorica e di Sempeter-Vrtojba, poiché ormai è assodato che sia le problematiche, sia le possibili risposte a esse, in termini sia preventivi che riparativi, abbiano uno spiccato respiro transfrontaliero. È necessario implementare concretamente, in un’ottica proattiva di prevenzione del disagio, anziché in un’ottica prevalentemente riparativa o emergenziale, il settore Welfare e i servizi ad esso collegati, con l’introduzione e l’applicazione della metodologia operativa del lavoro sociale di comunità e di rete. Ciò al fine di superare la frammentarietà degli interventi e di rispettare, attivare, promuovere e valorizzare tutte le soggettività presenti nei territori dei quartieri (associazionismo, volontariato, agenzie del terzo settore e del no profit), per stimolare l’autogestione delle singole comunità, partendo dalle risorse già presenti e creandone di nuove all’occorrenza.

Va recuperata, inoltre, la cultura e il sapere pratico derivante dall’esperienza basagliana che a Gorizia ha avuto origine, facendola diventare luogo di studio, approfondimento, diffusione delle “buone pratiche” del fare salute mentale di comunità. Attraverso la prosecuzione del progetto salute mentale del GECT GO il nostro territorio può diventare un’eccellenza unica nel campo dell’inclusione e del rispetto dei diritti delle persone con disturbo mentale e con fragilità.

Mettere al centro degli interessi dell’amministrazione comunale le politiche di welfare significa assicurare diritti e dignità a tutti i cittadini, in particolare a quelli più svantaggiati, per ridurre le diseguaglianze sociali e le discriminazioni di genere, riconoscendo così maggior valore alla comunità.

Cosa si può fare
  Area minori, giovani e famiglie

01.
Potenziamento dei servizi educativi extrascolastici, con servizi di doposcuola per favorire l’inclusione dei bambini e dei ragazzi, anche in rete con altre strutture esistenti sul territorio.
02.
Istituire in collaborazione con le scuole un servizio educativo di strada per la prevenzione del disagio giovanile.
03.
Riorganizzare il Punto Giovani e offrire disponibilità di spazi autogestiti.
04.
Raccordarsi con società sportive, associazioni culturali, musicali, artistiche per attività di co-progettazione.
05.
Attivare uno sportello di accompagnamento e orientamento per l’accesso ai servizi.
06.
Ampliare l’offerta dei centri estivi.
07.
Favorire il potenziamento ove possibile dei posti negli asili nido comunali.
08.
Migliorare i servizi di trasporto scolastico, anche mediante la sottoscrizione di accordi di rete con i comuni limitrofi.
09.
Garantire servizi di connessione Internet a tutte le scuole.
10.
Avviare una sperimentazione di “Distretto famiglia” ovvero creare accordi tra enti, aziende pubbliche e private, offrendo servizi a sostegno delle famiglie con bambini.


Area adulti e disagio sociale

01.
Favorire progetti di edilizia sociale.
02.
Potenziare il servizio di accompagnamento educativo per adulti.
03.
Implementare il lavoro sociale di comunità con iniziative di Microaree.
04.
Intercettare il disagio sociale anche attraverso progetti di Microarea.
05.
Nominare il Garante dei diritti civili dei detenuti e favorire politiche di inserimento socio-lavorativo per le persone dimesse dal carcere.


Area anziani e non autosufficienti

01.
Favorire l’attivazione di condomini solidali e di co-housing, anche con attivazione del Portierato Sociale.
02.
Elaborare una co-progettazione per l’invecchiamento attivo con società sportive, associazioni culturali, musicali, artistiche e altro.
03.
Attivare una rete di servizi di trasporto per anziani, a supporto della mobilità in collaborazione con le associazioni di volontariato in particolare attuando il progetto “Trasporto facile” già in essere nella realtà giuliana.
04.
Organizzare attività di formazione per l’alfabetizzazione informatica e/o sportelli di supporto per le pratiche burocratiche.
05.
Attivare strutture di accoglienza diurna al fine di prevenire l’istituzionalizzazione in particolare anche per persone affette da Alzheimer e patologie neurodegenerative.


Area disabilità

01.
Predisporre tavoli tematici di co-progettazione con associazioni di volontariato, culturali, musicali, artistiche, sportive.
02.
Realizzare il piano di accessibilità (PEBA Piano Eliminazione Barriere Architettoniche) in linea con le indicazioni della Consulta Regionale delle Associazioni delle persone con Disabilità e loro famiglie.
03.
Potenziare il servizio di assistenza domiciliare in supporto alle famiglie.
04.
Favorire esperienze di co-housing per persone con disabilità psichica.
05.
Elaborare il progetto individuale di vita (Centri diurni in co-progettazione con altri enti presenti sul territorio, con la regia comunale) potenziando anche il servizio di integrazione al lavoro per ragazzi disabili (+ 18) in collaborazione con il Cisi.


Strutture comunali con finalità sociali

01.
Potenziare e coordinare in collaborazione con il privato sociale servizi quali dormitorio, alloggi comunali di emergenza, centro diurno a bassa soglia e mensa.


Condizione femminile

01.
Redigere il bilancio di genere per sostenere programmi di intervento volti a promuovere pari opportunità, in un'ottica di riequilibrio fra i ruoli di uomo e donna nella famiglia, nella comunità e nella società.
02.
Istituire il Tavolo Comunale per le politiche di parità allo scopo di promuovere e realizzare, con modalità partecipative, politiche di pari opportunità e in particolare quelle inerenti la piena integrazione delle donne nella vita politica, economica, sociale e culturale della città e la prevenzione della violenza di genere.
03.
Promuovere corsi formativi, anche in collaborazione con la consulta degli studenti e in sinergia con le associazioni presenti nel territorio, volti a contrastare gli stereotipi di genere, per un uso responsabile dell’immagine femminile e maschile e prevenire la violenza sulle donne.


Impresa culturale dedicata ai giovani cittadini da 0 a 14 anni

01.
Nell’ottica di una strategia complessiva di rigenerazione urbana (in questo caso edilizia scolastica), culturale, sociale ed economica della città, rendere fruibili nuovi spazi, mettere in sicurezza strutture già esistenti, ristrutturare e riqualificare edifici e contenitori per migliorare l’offerta agli studenti, alle famiglie, ai cittadini tutti, fin dall’inizio del loro ingresso e percorso nella collettività, da 0 a 14 anni (asili nido e servizi integrativi, comprese le sezioni primavera, scuole per l’infanzia ecc.).
02.
Nell’ottica di formare cittadini e cittadine attivi e partecipi, consapevoli dei loro diritti e dei loro doveri, di diffondere i valori della Costituzione e quelli dell’integrazione europea previsti dal MIUR per l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione fin da bambini, sostenere le iniziative scolastiche, previste dai programmi Ministeriali, riguardanti l’argomento per far comprendere loro l’esatta funzione dei servizi che il territorio mette a disposizione del cittadino.
Premessa

Il governo della città che abbiamo in mente è un governo che vuole amministrare in maniera condivisa, in un rapporto continuativo con le persone, che favorisce la partecipazione, lo scambio delle esperienze, la possibilità di esprimere bisogni, proposte, desideri.
Progetti piccoli, grandi o faraonici che provengano dal sindaco di turno non cambiano nulla se non sono partecipati. Partecipare non significa né andare a votare né tantomeno chiamare al voto con la promessa che la prossima volta andrà tutto molto meglio. Questo significa non solo non credere nella partecipazione ma significa temerla, tenere volutamente a distanza le persone e credere o far finta di credere di conoscerne esattamente i bisogni e i desideri.
Credere nella partecipazione, invece, presuppone di non avere paura del confronto, perché solo imparando nuovi punti di vista è possibile agire davvero il cambiamento.

Strumenti di partecipazione

In un tempo in cui i social network e l’associazionismo sono molto diffusi, è apparso ed è molto condiviso il pensiero che la relazione “leggera” che l’amministrazione comunale intrattiene con essi e attraverso di essi sia la modalità più semplice e risolutiva per intercettare istanze, interessi, problemi, portarli alla luce e affrontarli in maniera rapida e indolore.

È vero, la possibilità per il cittadino di rivolgere istanze all’amministratore collegato via Facebook, nonché per l’associazione di richiedere contributi e collaborazione per la realizzazione di progetti di interesse pubblico, sono in entrambi i casi modalità più o meno snelle per raggiungere gli obiettivi auspicati.

Anche senza voler calcare la mano sulla frammentazione e sulla litigiosità che questi strumenti spesso generano, resta talvolta il dubbio che attraverso di essi possano facilmente coagularsi piccoli o grandi interessi di parte, e che restino inevitabilmente fuori gioco coloro che sono esclusi da tutto questo (per età, condizione sociale, conoscenza della lingua italiana, ecc.).

Esiste tuttavia la possibilità – e sarebbe scellerato perseverare ancora nel non farne uso – di ridare vita ai consigli circoscrizionali, che il Comune di Gorizia ha abolito 10 anni fa nonostante la Legge regionale 1/2011 avesse rimediato alla loro soppressione imposta dalla Legge finanziaria 2008 (L. 244/2007).
Si tratta di articolazioni del Comune a rappresentanza generale, organismi elettivi “di partecipazione e di decentramento”, come recita l’art. 39 dello Statuto comunale, tuttora in vigore.

Il compito di raccordo con l’amministrazione comunale nel rappresentare le esigenze della popolazione e del territorio di riferimento, il compito consultivo e quello propositivo evidenziano già da soli la straordinaria importanza ed unicità di questa istituzione, ma è nella promozione della partecipazione che il ruolo del decentramento assume un valore assoluto e centrale. La disaffezione alla politica affievolisce la democrazia. Riavvicinare i cittadini alle scelte che li coinvolgono direttamente migliora la qualità delle politiche pubbliche, dei servizi offerti, delle infrastrutture e reti a disposizione della cittadinanza.
È proprio il sentirsi ascoltati a generare un circolo virtuoso per cui aumenta anche la fiducia nei confronti delle istituzioni.

Del resto, nonostante fossero stati aboliti e considerati da molti un costo inutile, i cosiddetti “parlamentini” sono stati una grande scuola politica e di capacità di condividere, pur nella naturale dialettica tra persone e appartenenze politiche, l'attenzione ai bisogni concreti delle persone. Il compito di fare da raccordo tra le criticità e le esigenze del territorio e gli uffici e l'amministrazione comunale, si sono accompagnati alla realizzazione di un’attività culturale di alto livello, capace di coagulare saperi e senso di appartenenza alla propria identità.
In tempi recentissimi, il caso della passerella di Straccis-Piedimonte è esemplare di cosa accade quando manca qualsiasi raccordo tra l’amministrazione e la popolazione: chiusa per un anno, gli amministratori non hanno mai sentito l’esigenza (il dovere) di incontrare e confrontarsi con la popolazione per spiegare le ragioni della chiusura, i tempi e gli interventi previsti, e per rispondere con interventi tesi a sopperire ai disagi di chi non possiede un’auto propria e si sposta in bicicletta o con i mezzi pubblici.

Amministrazione condivisa

L’energia del cambiamento che viene “dal basso” è sostanza della comunità, che trova più facilmente nella dimensione piccola del quartiere la capacità di riconoscersi e di agire, divenendo luogo di incubazione e declinazione di forme di democrazia deliberativa, di cittadinanza attiva, di co-decisione.



Il nostro modello di città partecipata parte da qui

01.
La città dei 15 minuti. Senza più contrapposizione tra centro e periferia, non più dormitorio, il quartiere diventa comunità che cura e si cura, in cui trovare, in pochi minuti a piedi, negozi, farmacia, giardini, servizi di prossimità, centri di aggregazione. E soprattutto dove incontrare ed incontrarsi, per sentirsi protagonisti partecipi della comunità e spezzare le catene della solitudine e dell’isolamento.
02.
Ri-attivare gli Istituti di Partecipazione e decentramento previsti dallo Statuto comunale e promuoverne di nuovi: istituti di partecipazione popolare, consigli circoscrizionali, assemblee di quartiere, in cui sfruttare le competenze locali per comprendere bisogni, definire proposte.
03.
Trasparenza dell’azione amministrativa. Sul sito del Comune inserire uno spazio in cui poter presentare segnalazioni ma anche poter seguire l’iter delle risposte e delle azioni successive.
04.
Patti di collaborazione. Riconoscimento dell’attivismo civico o cittadinanza attiva come esercizio di poteri e responsabilità dei cittadini. Attività culturali, verde urbano, gestione dei rifiuti sono solo alcuni dei temi attraverso cui il Comune e i cittadini attivi possono concordare l’ambito degli interventi di cura, rigenerazione e gestione condivisa dei beni e servizi pubblici. Mettere in rete realtà ed esperienze di singoli, gruppi e associazioni per permettere lo scambio di buone pratiche – copiando ciò che viene realizzato anche in realtà differenti e lontane - ed il consolidamento e valorizzazione di competenze e capacità. Adozione del regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani.
05.
Mappatura e coordinamento di tutte le associazioni in chiave transfrontaliera. Il Comune promuove e coordina consulte delle associazioni, al fine della co-progettazione e gestione partecipata dei beni e servizi pubblici.
06.
Bilancio partecipato e di genere. I cittadini non esauriscono la capacità decisionale e partecipativa al momento del voto, ma intervengono con valutazioni, proposte e progetti nella redazione del bilancio comunale, mediante le istituzioni sopraccitate: consigli di quartiere e assemblee di quartiere sono i luoghi in cui le proposte si confrontano con l’amministrazione, la quale mantiene il contatto anche al fine di rendicontare la gestione della spesa pubblica, alzando in tal modo il livello della credibilità, della fiducia, dell’interesse e della partecipazione.
07.
L’attenzione è a 360° per scardinare schemi mentali: tematiche di genere, gruppi vulnerabili (dai bambini agli anziani, passando per i portatori delle molteplici tipologie di disabilità e caregiver), minoranze etniche e linguistiche. L’inclusione, a partire dai più fragili, garantisce di poter rivolgere attenzione e servizi davvero per tutti.
Creare sviluppo e posti di lavoro

È necessario un nuovo Patto per lo Sviluppo dell’Isontino che unisca gli enti locali, la Camera di Commercio, le organizzazioni datoriali e sindacali, al fine di definire le politiche per lo sviluppo economico dell’area isontina: di tale iniziativa l’Amministrazione comunale di Gorizia deve farsi promotrice e portavoce. Gorizia ha bisogno di attirare investimenti che creino lavoro – lavoro di qualità e stabile – e diventare un ambiente favorevole allo sviluppo dell’iniziativa di start up. Solo creando lavoro si evita il declino demografico e la fuga dei giovani goriziani.

È necessario creare ambienti di co-working nel contesto delle riqualificazioni di spazi di proprietà comunale, dove potranno essere coinvolti anche Enti del Terzo settore per favorire uno sviluppo di spazi e attività sul lungo periodo.

Sono previste delle linee di finanziamento del PNRR a fondo perduto destinate in modo specifico all’imprenditoria femminile, rispetto alle quali il Comune porrà una particolare attenzione. Riguardano i campi dell’industria, dell’artigianato, dei prodotti agricoli, del commercio, del turismo.

Infine è necessario favorire investimenti sull’impresa culturale e turistica, sull’area tecnologica/digitale (Smart city) e sulla transizione ecologica con proposte e ideazioni specie di giovani delle due città e in un’ottica di area vasta.

Logistica

Gorizia gode della presenza di un aeroporto e di un autoporto a ridosso di un sistema portuale di rilievo, e di una posizione baricentrica in un territorio dalle grandi potenzialità turistiche.

Considerata la gestione fallimentare dell’aeroporto, la fatiscenza delle strutture, l’assenza di collegamenti con la città e il territorio, va completamente ripensata una strategia di rilancio.

Grazie ai due raccordi, di cui è prevista la realizzazione per rendere più funzionale il Nodo ferroviario goriziano (le cosiddette “lunette”), Gorizia, Nova Gorica e Šempeter-Vrtojba saranno strettamente connesse con le reti ferroviarie italiana e slovena e miglioreranno le loro capacità di collegamento con i Paesi di appartenenza e l’Europa Centro-Orientale. Ne beneficerà in particolare l’Interporto SDAG, potendo potenziare i propri servizi intermodali gomma/rotaia.

Rafforzare il Polo Logistico goriziano, rappresentato dal Nodo ferroviario e dalla SDAG, che può anche contare su una efficiente rete stradale e autostradale e sull’Aeroporto di Merna, il cui concorso allo sviluppo di Gorizia sul piano economico, ed in particolare turistico, attende ancora di essere concretamente valorizzato.

SDAG è polo logistico agroalimentare da potenziare, del quale è previsto il rafforzamento dei presidi di igiene, salute e sicurezza alimentare, con l’ampliamento della gamma dei servizi offerti, il potenziamento della funzione Logistica e di ecosostenibilità; previsto lo sviluppo del sistema di informatizzazione dei magazzini, il potenziamento del Terminal Intermodale con la realizzazione di opere complementari all’investimento della Lunetta italiana in capo a RFI; accordi manutenzione dei carri ferroviari.

Occorre integrare sul piano funzionale la piattaforma logistica goriziana, a cominciare dalla SDAG, con il sistema portuale dell’Alto Adriatico, per sviluppare attività di trasformazione e commercializzazione dei prodotti, sfruttando a pieno le potenzialità dell’asse autostradale Villesse-Lubiana.

Utilizzare i vantaggi della ZLSR

La Zona Logistica Semplificata «rafforzata» (ZLSR), uno strumento previsto dalla normativa nazionale che consente di perimetrare zone con una fiscalità di vantaggio per gli investimenti produttivi, è una opportunità da non perdere e il comune di Gorizia deve avere un attivo ruolo nella definizione della proposta e nel sostegno del progetto.

Utilizzare massicciamente le leve della fiscalità locale – in particolar modo TARI, TOSAP, IMU, canone unico, contributi di costruzione – servirà ad introdurre una fiscalità di vantaggio per le nuove iniziative economiche, anche individuando specifiche aree della città a regime ultra-agevolato, come potrebbero essere quelle vie cittadine caratterizzate da una forte incidenza di locali commerciali chiusi.

È necessario un Piano per le aree industriali di Gorizia realizzato in concorso con il Consorzio di Sviluppo Economico Isontino – cui l’ex Consorzio industriale di Gorizia è stato conferito senza la definizione di un programma di sviluppo! – che preveda collaborazioni con il mondo della ricerca scientifica e tecnologica, con l’Autorità di sistema portuale Adriatico orientale e con i privati al fine di favorire nuovi investimenti e lo stabilirsi di attività economiche ad alto valore aggiunto.

L’area industriale goriziana deve diventare un parco ecologico industriale APEA (Area produttiva ecologicamente attrezzata) prevista come opportunità per l’efficientamento delle risorse produttive e l’ottimizzazione delle attività proprie di ogni impresa installata: questo aspetto è fondamentale anche per cogliere le nuove priorità della programmazione europea.

La normativa per il carburante agevolato a fasce per i residenti deve essere rivista per sostenere effettivamente le aree prossime al confine, sul modello della normativa dell’Alto Adige.

Sosteniamo la liberalizzazione del transito autostradale Villesse-Lisert (per i mezzi aziendali) al fine di favorire la mobilità di merci e servizi nel territorio giuliano.

Industria del Cinema

Gorizia può avere un ruolo importante nella Regione e in Italia rispetto al cinema e i nuovi media, avendo già il DAMS cinema e le sue competenze, il Palazzo del Cinema, il Premio Amidei, una Mediateca regionale. Occorre potenziare i corsi dedicati negli Istituti Superiori già esistenti, e prevederne altri nuovi può essere una linea di sviluppo di competenze e di lavoro.

Riteniamo importante la creazione di nuove strutture di supporto per incentivare l’insediamento e gli investimenti in questo settore, come ad esempio riqualificare e ristrutturare a questo scopo aree industriali dismesse che potrebbero essere destinate a teatri di posa, spazi per set e scenografie, ecc.

Il ruolo del Comune di Gorizia

Il Comune di Gorizia è la seconda entità sul territorio comunale per numero di dipendenti, dopo l’Azienda Sanitaria, e sicuramente il primo come numero di competenze. È quindi assolutamente strategico anche in funzione di rilancio dell’economia e del lavoro.

L’età media del personale dipendente supera i 45 anni. È necessario assumere giovani, che permettano un ricambio generazionale. Inoltre il Comune di Gorizia potrà e dovrà dare il suo contributo alla crisi del lavoro mediante l’assunzione di personale, preferibilmente di livello non dirigenziale, fino ai limiti imposti dalla Legge. Deve altresì essere operata un’attenta scelta dei settori da potenziare, che devono essere strategici per il rilancio della città. Infine il patrimonio immobiliare comunale necessita … di manutenzione (massiva, sistematica, diffusa)

Dopo decenni di vana attesa di investitori che risollevino le sorti dell’imprenditoria e dell’occupazione a Gorizia, è ora necessario lavorare per costruire un tessuto sociale capace di riconoscere al suo interno le risorse e le capacità per un rilancio delle attività produttive. In quest’ottica il ruolo del Comune di Gorizia può essere importantissimo. Privilegiare la co-programmazione e la co-progettazione con i privati di progetti innovativi per la gestione dei servizi ai cittadini. L’Ente deve porsi come soggetto motore del lavoro nella città, anche attraverso l’organizzazione di formazione e riqualificazione dei giovani e dei lavoratori disoccupati, affinché questi possano auto-organizzarsi, e costituire soggetti partner dell’Ente Pubblico.

Il Comune di Gorizia deve assumere un ruolo di coordinamento, anche attraverso la promozione di tavoli tecnici e di forme di democrazia partecipativa oltre all’istituzione di uffici e sportelli che possano informare e supportare i cittadini nella realizzazione dei propri progetti lavorativi e imprenditoriali.

L’obiettivo di queste azioni è creare lavoratori coscienti del ruolo che possono avere nello svolgere servizi essenziali per i cittadini goriziani (pensiamo alla gestione delle mense scolastiche, degli asili nido, delle case di riposo, ma anche dei lavori di manutenzione e di messa in sicurezza degli edifici scolastici e in genere degli edifici e degli spazi pubblici), e a cui possa essere assicurata stabilità lavorativa per alcuni decenni.

Sostenere il commercio

Il progetto del futuro di Gorizia deve prevedere, finalmente, una pianificazione delle attività commerciali, che sia di ampio respiro (con una prospettiva pluriennale e non più solo mensile) e coordinata con gli altri settori, primo tra tutti la viabilità. In questo modo lo sviluppo delle realtà commerciali potrà essere veramente concreto e perseguire scelte consapevoli fatte dai tavoli di confronto tra enti, cittadini e parti sociali, sulla base di un progetto non limitato alla singola via o piazza, ma davvero di e per Gorizia.

Data l’attuale situazione generale del commercio, caratterizzato in Friuli Venezia Giulia da un’eccessiva presenza di centri commerciali sul territorio regionale, il fine principale dell’azione dell’Ente Locale deve essere volto ad incentivare l’insediamento di esercizi commerciali di qualità, utilizzando la leva fiscale e fondi mirati (sull’esempio del Progetto PISUS).

L’approvazione di un Piano del Commercio come necessario strumento per dare vitalità al settore principe dell’economia cittadina, ma anche per dare un quadro certo all’iniziativa privata, stimolandone gli investimenti e avendo come obiettivo la rivitalizzazione del centro storico e la sua attrattività verso una clientela extra-cittadina e transfrontaliera, e una più armonica diffusione delle attività commerciali sul territorio, nell’ottica di favorire la presenza di esercizi di prossimità – anche in considerazione dell’invecchiamento della popolazione e del favorire la mobilità ciclabile e pedonale – secondo l’approccio della città dei 15 minuti. L'aggregazione tra esercenti unita a incentivi all’apertura di attività può stimolare la rinascita di intere aree della città spingendo imprenditori del settore alberghiero a investire su Gorizia. Puntare sul concetto di Centro commerciale naturale, favorendo l’associazione e la collaborazione fra i commercianti, in particolare nelle iniziative di marketing e di attrazione dei consumatori dal territorio circostante. Il tessuto commerciale cittadino va rilanciato a partire dalle aree centrali (C.so Italia, C.so Verdi) per una "via dello shopping" che possa impegnare un turista per una mattinata o per una serata, senza dimenticare i rioni, dove le attività commerciali svolgono anche un ruolo sociale.

L’antico polo commerciale che fa capo al mercato coperto, che peraltro vanta una pregevole architettura, e al mercato all’ingrosso, che rappresenta una delle aree di peggior degrado nel centro della città, necessita di una ristrutturazione non più rinviabile nell’ottica di una rivisitazione del suo ruolo di traino del commercio.

Prendendo esempio dalle ristrutturazioni che si possono vedere in decine di città europee, il mercato coperto potrebbe diventare un centro non solo di vendita dei prodotti delle aziende agricole del territorio, ma anche sede di attività di somministrazione: le due tipologie potrebbero diventare vicendevolmente trainanti.

Devono essere valorizzati e sostenuti la nascita e lo sviluppo di nuove iniziative nel campo del turismo eno-gastronomico. La bellezza del territorio, la ricca tradizione storica e culturale e la posizione tra mare e montagna devono sostenere queste attività. Proponiamo l’istituzione di un riconoscimento del Comune per le osterie tipiche e per i prodotti tipici di nicchia. Prevediamo la promozione del contesto cittadino per la valorizzazione del settore del commercio di Gorizia individuando asset strategici (Castello, Mercato Coperto, Valletta del Corno, Parco Coronini, Parco Isonzo, Piazza Vittoria, Castello, Castagnavizza) in un ideale percorso di simboli anche turistici della città. P.zza Sant'Antonio, via Rastello, P.zza Vittoria, Piazza della Transalpina: il cuore storico di Gorizia come circuito enogastronomico per vivacizzare la città esaltando le eccellenze del Territorio.

Vanno perseguite tutte le possibilità di rilancio economico attraverso la promozione di attività del terziario avanzato, favorendo le nuove idee e valorizzando le iniziative dei giovani.

Le varie proposte culturali oltre ad ogni tipo di iniziativa volta ad attirare l’attenzione dei visitatori da altri paesi vanno promosse e sostenute. L’occasione offerta dal 2025 deve essere sfruttata per creare attività che abbiano una durata negli anni successivi.

È necessario infine il sostegno, assieme alle realtà associative culturali, sportive e ricreative, a eventi e manifestazioni che, attraverso la programmazione del Comune possano costituire un volano per lo sviluppo delle realtà goriziane.

Premessa
Con questo programma e con la sua attuazione intendiamo affermare quanto la cultura non debba essere elitaria e divisiva, ma accessibile e inclusiva (anche dal punto di vista delle barriere architettoniche) e costituisca un diritto garantito a tutti i livelli. Va sostenuta e promossa la ricca attività cittadina nei settori della cultura con la partecipazione della popolazione e con la valorizzazione delle tradizioni delle comunità che risiedono in città. Le associazioni culturali e ricreative vanno inserite nella programmazione e nella gestione dei progetti transfrontalieri legati all’anno 2025 con Nova Gorica e Gorizia capitale della cultura europea. È necessario incentivare il coordinamento tra gli assessorati alla Cultura e al Turismo, riqualificando l’offerta di entrambi i settori e incrementando la ricettività, con un’attenzione e un vero collegamento rispetto alle commissioni di politiche giovanili e welfare. È necessario favorire il collegamento tra le realtà culturali professionali o volontarie locali e l’associazionismo attraverso l’utilizzo di una piattaforma informatica fruibile dai cittadini all’interno della quale inserire le iniziative o gli eventi organizzati in città. E anche creare un piano strategico di comunicazione culturale integrata della città. Per favorire la propulsione culturale e turistica di una città davvero speciale, secondo le sue connotazioni di Città Transfrontaliera, Città della Storia e Città Verde, abbiamo pensato di suddividere il programma in campi d’azione, ovvero aree specifiche d’intervento. Infine ci si prefigge di istituire una serie di Case di Cultura identificando spazi idonei eventualmente da riqualificare.
Aree d’azione


Formazione e Comunicazione

01.
Per la migliore valorizzazione delle caratteristiche culturali della città vanno sostenute le minoranze etniche e linguistiche presenti in città con l’applicazione puntuale delle leggi di tutela 482/1999 e 38/200. Si prevede l’organizzazione di corsi di formazione artistica, musicale, teatrale; di insegnamento delle lingue del territorio (slovena, tedesca e friulana).
02.
Si sente la necessità d’istituire una “Casa delle Associazioni” che consenta di mettere le associazioni in rete dotandole di un luogo di ritrovo, di coordinamento e di scambio di idee, con l’ambizione di definire, per tutte le anime di Gorizia, un nuovo senso di appartenenza.
03.
Creare un ufficio dedicato allo studio dei bandi regionali ed europei per favorire l’accesso non solo all’amministrazione ma anche ai soggetti associativi e/o imprenditoriali locali.
04.
Istituire la Card turistica di Gorizia: un biglietto unico per tutti i musei della città, sul modello di tante città italiane, che sia bilingue, con sconti per l’accesso a tante strutture, parchi, attività, esercizi commerciali, gite, conferenze ecc. Potrebbe chiamarsi Go-Card! La finalità è anche quella di rafforzare l’Ufficio Turistico e quello di Informazione.
05.
Ampliare la collaborazione tra mondo lavorativo e realtà universitarie presenti in città; con le altre istituzioni pubbliche e private di formazione e di ricerca presenti nell’ambito del GECT, promuovendo la costituzione di incubatori di idee dedicati ai vari ambiti disciplinari già esistenti e proponendo nuovi corsi di laurea in linea con le richieste del territorio. E promuovere anche corsi post-diploma, coerenti con gli indirizzi scolastici del territorio.
06.
Implementare l’Università della terza età; valorizzare una Banca del Tempo, a livello istituzionale, per mettere in collegamento persone con difficoltà, e/o anziane, collegandosi con realtà giovanili, per uno scambio generazionale.
07.
Implementare il settore del turismo scolastico, cui vanno proposti pacchetti storico-naturalistici, aule didattiche dedicate, allestite con materiali in grado di mostrare i cambiamenti di confine e i luoghi del Novecento particolarmente interessanti.
08.
Ridurre i costi della cultura per i cittadini; coinvolgere e favorire soprattutto scuole e università considerandoli tra i primi utenti delle iniziative culturali; coordinare i propri programmi con quelli degli altri enti pubblici, Turismo FVG in primis: promuovere forme innovative per le politiche culturali rispetto ai bacini d’utenza transfrontalieri (zona franca della cultura).
09.
Riformulare la segnaletica: pensare a un nuovo progetto per una vera ed efficace segnaletica turistica della città e del territorio. Creare delle apposite mappe che restituiscano alla città la sua peculiare stratificazione, storica, morfologica e antropica, volte ad una fruizione semplice e accattivante.
10.
Incentivare la messa in rete delle nuove attività transfrontaliere e di quelle già esistenti, promuovendo una progettazione organica tra le due città. Particolarmente sentita la necessità di creare di un Cartellone unico degli eventi Gorizia - Nova Gorica in prospettiva GO 2025.
Arte, Musei e Turismo
01.
Si auspica di poter organizzare un evento di Arte moderna e contemporanea a cadenza annuale.
02.
Costituzione di un tavolo tecnico TURISMO di coordinamento sotto la regia del Comune, con tutti i locali portatori di interesse in materia (produttori di specialità tipiche, ristoratori, albergatori, istituzioni culturali e associazioni, organizzatori di eventi, commercianti, ecc.) con l’obiettivo di mettere a punto una iniziativa di integrazione e programmazione e un piano di marketing che crei una forte immagine identitaria del territorio e della città, nell’ambito dell’approccio transfrontaliero che ci deve ispirare nel percorso verso l’appuntamento GO 2025 e oltre.
03.
Occorre sviluppare maggiormente le infrastrutture turistiche e ricettive rivolte alla valle dell’Isonzo, alle vie del vino e dell’enogastronomia del Collio e del Carso, di cui Gorizia potrebbe diventare centro di riferimento, con particolare attenzione ai prodotti vitivinicoli d’eccellenza, (come ad esempio la Ribolla di Oslavia) e approfondire una comunicazione condivisa nell’area del GECT.
04.
Riproporre il festival vegetariano, richiesto da molti cittadini, assieme alla valorizzazione di prodotti doc, come ad esempio la Rosa di Gorizia. GUSTI DI FRONTIERA: la principale kermesse cittadina necessita di ritrovare un nuovo equilibrio tra qualità e quantità della proposta. Deve coinvolgere l’intero tessuto commerciale cittadino attualmente in larga parte escluso dai vantaggi della manifestazione.
05.
CASTELLO: è necessario migliorare e ristrutturarne l’allestimento interno e gli spazi esterni, con un progetto museale moderno e multimediale che lo renda simbolo indiscutibile della città, dandogli il valore che merita. Ma come per questo luogo sarà importante individuarne altri tra quelli sottoposti alla tutela e quelli di pregio, garantendo alla città un’adeguata pianificazione e riqualificazione urbanistica in collegamento con l’assessorato all’Urbanistica. S. CHIARA: potrebbe diventare un museo civico e ospitare la collezione del Tesoro di Aquileia.
Musica e Residenze
01.
Istituire una “Casa della Musica” con l’eventuale riapertura dell’Istituto di Musica, mettendo in rete le scuole di musica del territorio come primo passo, ripristinando l’Orchestra Civica di Fiati e/o altre Orchestre, in accordo con le varie realtà musicali con funzioni di coordinamento.
02.
Andranno individuati appositi spazi per RESIDENZE ARTISTICHE E TEATRALI, perché Gorizia, prima di essere Capitale europea della cultura, diventi un effettivo punto di riferimenti nazionale. I teatri del territorio andranno sostenuti nelle loro progettualità, nelle iniziative e negli investimenti: incentivare dunque una buona e ben distribuita programmazione di “Festival” rappresenta una delle priorità. Andrà quindi favorito il loro coordinamento per consentire adeguate sinergie e una progettualità di rete che, collaborando anche con il DAMS, permetta di ridurre le spese integrando i servizi e richiamando al contempo compagnie e allestimenti sempre più importanti.
03.
Apertura di un Ostello della Gioventù, anche in funzione del cicloturismo e di altre attività.
Spettacolo e Cinema
01.
Ci si prefigge di creare spazi sociali polivalenti e di fruizione culturale attraverso il ripristino dei numerosi luoghi dedicati, già esistenti in città e di cui abbiamo una mappatura; prestando particolare attenzione all’inserimento di persone provenienti da altre nazioni, ci si prefigge di rilanciare la funzione educativa e sociale dei teatri cittadini, anche attraverso laboratori teatrali e centri estivi basati sull’esperienza del teatro per i più giovani. E anche di individuare uno spazio performativo di piccole e medie dimensioni per favorire una programmazione locale e regionale a favore della ricerca giovanile.
02.
Incentivare il profilo cinematografico che la città sta assumendo grazie alla presenza di registi di spessore, al corso di laurea magistrale del Dams cinema, alle programmazioni del Kinemax, alla presenza del Premio Amidei, alle proposte di Kinoatelje, attivo in Italia e in Slovenia quale nucleo polivalente per progetti interculturali e transfrontalieri. L’idea è anche quella di sfruttarne le potenzialità di set cinematografico attraverso il circuito FVG Film Commission.
03.
Favorire i progetti culturali al fine di incrementare l’offerta ricettiva sul territorio comunale, sia di alberghi tradizionali che di strutture ricettive quali i B&B, anche al fine di favorire il recupero edilizio. Rendere accessibili gli spazi ai portatori di disabilità considerando l’abbattimento delle barriere architettoniche un valore aggiunto per incrementare il flusso turistico.
Memoria Letteratura e Biblioteche
01.
Istituire una “Casa della Memoria”, dato che uno degli aspetti più drammatici della città è la sua divisione, per cui occorre ricomporre la raccolta delle memorie, anche delle seconde generazioni. La casa della memoria a Gorizia potrà utilizzare le case confinarie sia per la raccolta della Memoria che per l’attività didattica, rigenerandole anche in funzione del turismo, in particolare di quello scolastico. Ci si prefigge di creare il MUSEO DIFFUSO DEL ’900 che coinvolga anche i territori limitrofi, il Carso, il Calvario, il Sabotino.
02.
Istituire una “Casa della letteratura”: come luogo d’incontro transnazionale, non solo valorizzando i personaggi goriziani, ma anche incentivando l’organizzazione di eventi dedicati a letterature nazionali e internazionali. L’obiettivo è quello di fare di Gorizia una capitale della cultura europea partendo dalla nostra particolare situazione confinaria con lo studio di autori sloveni in traduzione e con un impulso allo scambio tra i popoli.
03.
Istituire, con lo stimolo della nomina di Gorizia a “Città che legge”, una Fiera dell’Editoria. (Costituirebbe un evento diverso dal festival di èStoria, che rappresenta una realtà da mantenere e incentivare).
04.
Verificare la possibilità di attivare una rete di biblioteche civiche dislocate nei quartieri della città: va riformulata una politica bibliotecaria civica, con un ruolo più attivo e propositivo, sia nella gestione della biblioteca sia nella promozione della lettura. Prevedere, tra esse, la realizzazione di una “Biblioteca delle donne”. La Biblioteca Statale Isontina, come patrimonio indiscutibile, va rilanciata e potenziata: andrà sempre difesa a tutti i livelli istituzionali.
05.
Realizzare quanto previsto dall’art. 19 della legge 38/2001 riguardo lo stabile storico Trgovski dom quale casa delle istituzioni culturali e scientifiche cittadine.
Premessa

Salute, ambiente, clima, sviluppo urbano e territoriale, questione energetica, sostenibilità, sono tutte tematiche tra loro strettamente correlate, che devono necessariamente caratterizzare una visione ampia della programmazione amministrativa. A puro titolo di esempio si richiama l’impegno verso la transizione ecologica e le fonti energetiche alternative e rinnovabili, contribuendo così al contrasto della crisi climatica, in sinergia con i processi già attivati a Nova Gorica.

Il diritto alla salute

Il tema della salute deve essere affrontato con approccio olistico “One Health”, ossia un modello sanitario basato sull'integrazione di discipline diverse, antico e al contempo attuale, che si basa sul riconoscimento che la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema siano legate indissolubilmente. Infatti tra i determinanti della salute i servizi sanitari incidono molto poco rispetto ai determinanti di salute non sanitari (es. inquinamento ambientale, stili di vita, ecc.), pertanto è necessario ridurre i fattori di rischio e promuovere stili di vita sani, mediante la realizzazione di contesti che promuovono salute. Il Sindaco è istituzionalmente responsabile della salute dei cittadini. Pertanto il Comune deve farsene carico sotto diversi aspetti. Deve prevenire i rischi dovuti ad un ambiente insalubre, contrastando ogni forma di inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo; deve favorire stili di vita che migliorino la salute, promuovendo l'attività fisica, l'uso della bicicletta e gli spostamenti a piedi, nonché l'abitudine a un'alimentazione sana ed ecosostenibile; deve favorire l'associazionismo e le relazioni interpersonali come fonte di benessere psico-fisico delle persone. L’attenzione alla salute umana e ambientale deve permeare tutte le politiche e le attività nelle quali è coinvolta l’amministrazione comunale.

L’emergenza climatica è la più importante sfida per l’ambiente e la salute umana dei prossimi decenni. La Commissione Europea si è posta l’obiettivo di avviare percorsi di innovazione verso la neutralità climatica entro il 2030, selezionando 100 città intelligenti a impatto climatico zero entro il 2030, tra le quali 9 città italiane. A livello nazionale molte città hanno già aderito all’iniziativa “Patto dei sindaci per il clima e l’energia”. Riteniamo che sia necessario porsi l’obiettivo, a tendere, di riduzione dell’emissione di gas serra al 50% nel corso del mandato, attraverso progetti di produzione di energia rinnovabile, riduzione dell’utilizzo di combustibili fossili, riduzione del traffico veicolare, riforestazione urbana, ecc. L’attenzione al clima deve essere posta in tutte le attività e iniziative messe in atto dal comune di Gorizia.



01.
Con l'Azienda Sanitaria deve esserci un rapporto di costante dialogo e scambio di dati e informazioni, all'interno del quale il Comune ha il compito di tutelare gli interessi dei cittadini. Il Comune deve farsi portavoce dei disagi causati dalla drastica riduzione, operata negli ultimi 15 anni, dei servizi pubblici nel settore della salute
02.
È necessario esercitare un ruolo attivo nei confronti dell’Azienda Sanitaria e della programmazione delle scelte in ambito sanitario, anche mediante apposite conferenze di servizi, nonché effettuando una verifica periodica dei principali indicatori di salute (ad es.: mappatura e bonifica amianto, riduzione dei tempi di attesa per le prestazioni, attività di prevenzione).
03.
Deve essere garantita l’omogeneità e la prossimità dell’offerta territoriale dei servizi sanitari in particolare quelli a bassa complessità e a elevata domanda. Devono essere sviluppati i servizi territoriali, in grado di fornire un’efficace assistenza domiciliare, anche in sinergia con l’Azienda Sanitaria.
04.
Il Comune deve farsi carico di un adeguato sistema di trasporti per il raggiungimento delle sedi ospedaliere per i pazienti disabili, fragili, anziani, analogamente a quanto già in essere nell’area giuliana.
05.
In tema di salute/sanità Gorizia deve cercare alleanze nei territori limitrofi, riconoscendone la dignità e il diritto ad avere voce in capitolo, utilizzando tutte le forme di rappresentanza attiva (es. Conferenza dei Sindaci) per dialogare con l’Azienda Sanitaria e il Distretto Alto Isontino.
06.
Le strutture sanitarie e assistenziali rimaste a Gorizia vanno sostenute e potenziate, respingendo ogni tentativo di cancellazione o spostamento in altre sedi. L’accesso alle strutture specialistiche a elevata tecnologia non presenti localmente deve essere garantito ai cittadini grazie a percorsi assistenziali che ne favoriscano la piena fruizione.
07.
La sanità transfrontaliera va proposta e realizzata concretamente. Oltre alle strutture sanitarie che devono collaborare e ove possibile integrarsi, va posta ogni attenzione a problemi socio assistenziali relativi a tutte le forme di fragilità.
08.
È necessario garantire il diritto fondamentale alla salute attraverso una sanità pubblica capace di rispondere ai bisogni di tutti i cittadini, anche quelli delle fasce sociali più in difficoltà, con servizi di qualità, efficaci, agevolmente accessibili da tutti e in tempi rapidi e certi, senza lunghe liste di attesa.
09.
È fondamentale semplificare l’accesso all’intera offerta dei servizi presenti nel territorio transfrontaliero, riducendo al minimo i vincoli di tipo burocratico (CUP transfrontaliero).
10.
Il Comune si deve fare promotore di interventi di promozione della salute e di informazione su temi come ad esempio l’alimentazione, l’attività fisica, lo stile di vita sano. Deve promuovere le pratiche sportive degli adulti per esempio attraverso convenzioni a costo sociale per il rilascio delle opportune certificazioni.
Una città dove vivere bene
01.
Sostenere l’invecchiamento attivo. A volte invecchiare presenta dolorose fragilità nel qual caso devono essere offerti una serie di servizi come centri diurni per l’inclusione sociale delle persone anziane e per persone con decadimento cognitivo (es. Alzheimer), servizi assistenziali e riabilitativi domiciliari (es. progetto Erica, attività fisica adattata), servizi di trasporto, reti di sostegno alle famiglie, varie forme di “silver co-housing” cioè nuove modalità di condivisione abitativa per contrastare l’istituzionalizzazione forzata, utilizzando al meglio le possibilità offerte dalle vigenti leggi nazionali e regionali.
02.
Guardare alla vecchiaia e all'invecchiamento attivo in termini positivi, come investimento sociale e non solo o non più come costo pubblico, e riconsegnare alle persone anziane un protagonismo sociale che può rivelarsi una risorsa preziosa per la comunità. Perché ciò si realizzi una buona amministrazione comunale deve realizzare per l'anziano un sistema integrato di opportunità di esercitare in modo attivo il proprio impegno sociale, mettere a beneficio della comunità il suo sapere esperienziale e professionale in un’ottica di scambio e di solidarietà intergenerazionale.
03.
Necessità di adottare nuove strategie di intercettazione del bisogno e di sviluppo di comunità attraverso l’impiego di strumenti già sperimentati, quali ad esempio i servizi di prossimità (vedi l’esperienza delle microaree a Trieste), in sinergia con l’Azienda Sanitaria, l’ATER, il terzo settore e le associazioni di volontariato.
04.
Garantire, rilanciare e ampliare le attività dell’Università della Terza Età.
05.
Utilizzare una “moneta complementare” per facilitare lo scambio di beni materiali e non (ad es. la banca del tempo), il cosiddetto “baratto”, anche per favorire un clima di fiducia verso il prossimo e la solidarietà nella comunità.
06.
Realizzare il PEBA (Piano eliminazione barriere architettoniche) e percorsi tattiloplantari a uso di non vedenti e ipovedenti.
07.
Realizzare spazi ricreativi e percorsi cittadini e transfrontalieri pedonabili e ciclabili (bike sharing transfrontaliero), fruibili per attività fisica diffusa e momenti di socialità. Ripristinare il servizio di autobus transfrontalieri e incrementare le corse. I percorsi devono essere sicuri, collegati a rete tra loro anche tramite mezzi pubblici ecologici e con i luoghi significativi per la comunità (es. piazze, parchi, ecc.).
08.
Creare una rete tra associazioni e professionisti che si occupano di problematiche non sanitarie delle persone fragili (es. oncologiche) in un’ottica olistica per fornire una cura alla persona mirata ai bisogni extra sanitari.
Ambiente
01.
Avviare una pianificazione congiunta di area vasta, sia nell’ambito del GECT (Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale) che dell’EDR (Ente di Decentramento Regionale).
02.
Attuare una revisione del Piano Regolatore Generale Comunale, mirando in particolare al raggiungimento dell’obiettivo zero consumo di suolo, a riqualificare le aree confinarie e periferiche, a potenziare e migliorare le aree verdi (a partire dal parco Basaglia, dal colle del Castello, dal parco di Piuma e Calvario, dalla zona casermette), a riconnettere e valorizzare le aree semicentrali e periferiche. Ripristinare le essenze arboree abbattute in città.
03.
Perseguire l'obiettivo “rifiuti zero” attraverso una trasformazione della produzione, della distribuzione e dei consumi dei beni ispirata al principio dell'economia circolare. Favorire il recupero e il riuso di materia prima secondaria (es. abiti usati, vecchi mobili, vetro ecc.) per il loro riciclo e riutilizzo.
04.
Razionalizzare e ammodernare gli impianti esistenti di ISA Ambiente con nuova attenzione sul recupero energetico; cercando di promuovere un accordo transfrontaliero di collaborazione con Nova Gorica.
05.
Migliorare la gestione transfrontaliera del bacino idrico dell'Isonzo-Soča.
06.
Favorire un’attività di controllo del territorio, ad esempio in ambito di quartiere, per contrastare l’abbandono di rifiuti, anche mediante l’installazione di foto-trappole.
07.
Salute animale e umana: il ruolo favorevole degli animali da affezione per il benessere è da tempo riconosciuto. È necessario promuovere l’educazione ambientale e sanitaria per i proprietari di animali d’affezione, prevedendo un eventuale sostegno alle persone meno abbienti per il mantenimento dei loro animali.
08.
Introdurre il bilancio ambientale.
09.
Realizzare e approvare un regolamento comunale per la tutela e la gestione del verde urbano, pubblico e privato, favorendo lo sviluppo della biodiversità e il mantenimento o reintroduzione delle specie autoctone.
10.
Favorire le forme di cittadinanza attiva (“smart community”) rilanciando strumenti di democrazia diretta (referendum propositivo e abrogativo, delibera di iniziativa popolare, bilancio partecipativo…), da introdurre nello Statuto comunale, e adottando un “Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la gestione condivisa e la rigenerazione dei beni comuni urbani”, strumento già presente in diverse città italiane, finalizzato a garantire patti tra l’amministrazione comunale e i cittadini per il riuso di aree ed edifici abbandonati, in particolare da parte dei giovani.
11.
Proteggere e incentivare, anche tramite campagne di sensibilizzazione, l’uso dell’acqua pubblica quale bene comune, in collaborazione con Nova Gorica, evitando il consumo di plastica monouso.
12.
Il pianeta non può vivere senza api: dare la possibilità agli apicoltori di avere in comodato d’uso gratuito dal comune i terreni di sua proprietà per sviluppare l’apicoltura. Seminare in luoghi adatti specie floreali in grado di attirare api per incrementarne il numero, creare un alveare didattico.
13.
Contrastare la diffusione delle specie infestanti, in particolare nelle aree verdi, con modalità ecosostenibili.
Smart City

Il termine “smart city” è difficilmente traducibile con una sola parola, ma viene usato per sottintendere l’uso della tecnologia con obiettivi legati al benessere di città e persone, in tanti ambiti di intervento ma un’unica strategia, la sostenibilità ambientale e la necessità di coinvolgere i cittadini, aumentando il benessere della città e migliorando la qualità della vita delle persone sfruttando le tecnologie esistenti.

Si tratta di puntare allo sviluppo di una nuova identità sociale, economica e culturale della città, attraverso un rinnovato dialogo con le aree limitrofe e le loro risorse, al fine di valorizzarle nell’ambito di una scala territoriale superiore, attraverso strategie che riguardino la competitività, il capitale umano e sociale, le vocazioni manifatturiere e la dimensione ambientale e turistica, dei trasporti e dei servizi alle persone.

Gli spazi della città
01.
Il nuovo Piano Regolatore sosterrà la rigenerazione dello spazio urbano di Gorizia. Il Piano Regolatore Generale Comunale di Gorizia (PRGC) risale a più di vent’anni fa, redatto in un contesto molto diverso da quello attuale, ed è stato oggetto di più di quaranta varianti. È quindi necessaria una programmazione urbanistica che favorisca l’insediamento (preferenziale ed agevolato) di attività produttive pulite e sostenibili, il recupero delle aree dismesse e inutilizzate, la preservazione degli spazi verdi, il ricongiungimento urbanistico di Gorizia e Nova Gorica valorizzando le aree lungo il confine.
02.
Stop al consumo di suolo, censimento delle aree dismesse, «master plan» per il recupero e la rinaturalizzazione delle aree non più riedificabili e riqualificazione delle aree rinaturalizzate, aggiornare il regolamento comunale per la tutela del verde urbano pubblico e privato per l’amministrazione comune dei beni condivisi, secondo il modello del laboratorio LABSUS (laboratori di sussidiarietà di cittadini attivi e autonomi), cui hanno già aderito 240 città e comuni italiani: un protocollo per la gestione di zone della città coinvolgimento di cittadini, volontariato, terzo settore, relativamente alla cura del verde, degli edifici e delle zone degradate, secondo la logica dei beni comuni.
03.
Completare il recupero ambientale della valletta del Corno sino all’Isonzo (corridoio naturalistico/ecologico e quindi non solo in funzione dei cittadini), al fine di riconnettere e valorizzare le aree semicentrali e periferiche.
04.
Creazione di parcheggi scambiatori integrati con possibilità di noleggio biciclette normali e a pedalata assistita, con un sistema semplice e fruibile da tutti, in modo da ridurre e disincentivare il traffico in centro.
05.
Aree camper da attrezzare con servizi (energia, scarico carico, container, bagni, acqua, ecc.), aumentando anche gli stalli a uso dei residenti.
Muoversi in città
01.
Aggiornamento generale e attuazione del Piano Urbano del Traffico (PUT) in vigore, che va affiancato da quelli per la mobilità integrata (ciclabile, pedonale e del trasporto pubblico locale), anche al fine di favorire gli spostamenti a piedi e in bicicletta (cfr. biciplan).
02.
Ottenere una riduzione delle emissioni inquinanti provenienti dai veicoli con combustibili fossili, eliminando il traffico pesante dalle aree urbane; disincentivando l’uso dell’automobile privata a favore di quello dei mezzi pubblici e delle modalità di spostamento alternative e leggere.
03.
Ampliamento delle aree pedonali.
04.
Realizzazione di interventi di moderazione della velocità, con dissuasori, e di marciapiedi, soprattutto nelle aree periferiche, nonché messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali, anche mediante l’impiego di nuove tecnologie digitali.
05.
Realizzazione di una bicipolitana capillare.
06.
Maggiore sviluppo e nuovi vantaggi per la diffusione del bike sharing, con punti di prelievo/consegna più diffusi ed un sistema di più agevole e pratico utilizzo, sia per i goriziani che per i turisti.
07.
Piano per il raggiungimento dell’autonomia energetica del Comune (con riduzione dei relativi costi); anche per un miglioramento nell’erogazione dei servizi (es.: illuminazione led telecontrollata).
08.
Favorire la creazione di. Comunità Energetiche Rinnovabili - CER e di Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali – CERS.
09.
Miglioramento della gestione dei RSU – rifiuti solidi urbani, con la revisione degli incentivi.
10.
Adesione al nuovo Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia e impegno a redigere il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC) entro due anni dalla suddetta adesione.
Sport
Principi

Lo sport è cultura e collante transfrontaliero. La città di Gorizia possiede un ricco tessuto sportivo che va valorizzato, sia per fini sociali che educativi. L’ampliamento dell’offerta in termini di impianti sportivi passa per il recupero e l’ottimizzazione dell’utilizzo delle strutture già esistenti. Inoltre, vista la volontà di molti di fare sport al di fuori di contesti strutturati, è necessario metterli nelle condizioni, attraverso l’individuazione di aree adeguate, di poterlo praticare.


Obiettivi

Gli impianti sportivi all’aperto vengono normalmente affidati annualmente alle associazioni/società, il che comporta che anche gli investimenti per la manutenzione ordinaria difficilmente vengano eseguiti. Noi vogliamo allungare tali concessioni, concordando con i soggetti interessati, per permettere alle Società Sportive di accedere ai contributi federali, regionali, nazionali ed europei. Per quanto concerne invece le palestre sarà nostra cura garantire un miglioramento dell’apporto del Comune al sostegno della gestione coordinata delle strutture.

L’amministrazione s’impegna a sostenere in modo attento quelle Società che curano insieme all’attività sportiva anche l’aspetto pedagogico e di crescita educativa. In tal senso porremo attenzione anche alle associazioni, enti e società che operano al di fuori degli impianti comunali e che forniscono un servizio anche alle fasce più anziane della comunità. Creazione di un ufficio che segua la progettazione dei bandi legati anche allo sport, soprattutto in ambito europeo, e promuovere la Carta europea dei diritti delle donne nello sport.


Azioni

Impianti:

01.
Portare fino a 5 anni le concessioni di gestione degli impianti sportivi.
02.
Avvio del recupero e della riqualificazione delle strutture comunali già esistenti.
03.
Ripensare al progetto cittadella dello sport.
04.
Ricerca di fondi europei per ammodernare le strutture/impianti.
05.
Riprogrammazione degli orari di utilizzo degli impianti.
06.
Garantire i servizi di sicurezza e prevenzione in modo che non gravino più sulle Società sportive.


Associazioni/Società:

01.
Favorire la formazione degli educatori/allenatori non solamente dal punto di vista prettamente sportivo ma anche di gestione delle relazioni e della crescita dell’atleta.
02.
Incentivare gli scambi transfrontalieri tra le società e utilizzare gli strumenti europei (come l’Erasmus+) per permettere a tutti gli attori coinvolti di poter attuare concretamente tali migliorie.
03.
Rivedere il regolamento dei contributi alle società sportive per garantire un maggiore supporto alle piccole attività e alle attività che riguardano i bambini.
04.
Favorire gli enti, associazioni e società che svolgono attività sportiva con fini sociali e non competitivi.
05.
Prevedere un tavolo di confronto periodico tra tutte le società/associazioni che operano sul territorio.
06.
Favorire gli E-Sport (giochi digitali collettivi) in collaborazione con l’ambito delle politiche giovanili.


Politiche giovanili
Principi

A Gorizia da diversi anni si è radicato un modello che vede i giovani come portatori di problemi e di comportamenti a rischio. Noi vogliamo ribaltare questo pensiero e dimostrare che i giovani sono una risorsa, la più importante per il futuro della nostra città. Riteniamo che il vuoto istituzionale rappresentato negli ultimi anni, in relazione alla fascia d’età 14- 35, vada riempito attraverso un’ottica di prossimità: il Comune deve relazionarsi con il mondo giovanile a partire da i suoi contesti, non per giudicare ma per affiancarli nel loro percorso di vita, fatto di potenzialità e problematiche tipiche dell’età.


Obiettivi

Il ruolo del Comune di Gorizia dovrà essere di riferimento in ambito EDR - Ente di Decentramento Regionale; dovrà coordinare, sul territorio e nella vicina Slovenia, i progetti rivolti ai giovani, sia in termini di attività che di rete per il reperimento di risorse a sostegno delle attività stesse. Progetti mirati saranno messi in atto per accompagnare i giovani cittadini nel cammino che li vede progressivamente uscire dall’adolescenza per condurli verso l’assunzione di responsabilità, ruoli e funzioni proprie del mondo adulto e, concluso il percorso di studi, avere un’occupazione che poi ne consenta l’emancipazione economica, e la possibilità di realizzare un progetto di vita a Gorizia. Per realizzare tutto ciò, a differenza di quella che è la situazione che ereditiamo dalle giunte precedenti, s’intende investire ingenti risorse per i giovani e il loro futuro.


Azioni

Consulta comunale giovani delle associazioni:

01.
L’Assessorato competente programmerà le proprie attività d’intesa con la Regione, gli altri comuni dell’EDR e con i vicini comuni sloveni, creando la Consulta Comunale Allargata dei Giovani, un tavolo di lavoro dove associazioni, assessori e personale di staff si confronteranno sulle tematiche, partecipando a bandi nazionali ed europei assieme a soggetti del privato sociale (volontariato, cooperative, associazioni di promozione sociale, fondazioni, Onlus), la scuola e le altre agenzie formative, le famiglia e le imprese.
02.
La Consulta, organizzata per tematiche, metterà a disposizione dei giovani nuovi locali da utilizzare come punti di ritrovo, per confrontarsi e per crescere, di progettazione e formazione, sala prove e per concerti; individuerà uno spazio adeguato di proprietà o gestito in convenzione per le attività teatrali e di sperimentazione artistica; integrerà i giovani goriziani con gli studenti universitari.
03.
Metterà a disposizione attrezzature di proprietà del Comune e ne favorirà l’acquisto di altre nell’ottica che il sostegno a un progetto non si riduca al mero contributo economico.
04.
Pensare all’attivazione di un servizio di trasporto serale che garantisca ai giovani dei comuni limitrofi di raggiungere il centro cittadino in sicurezza.


Educazione e avviamento al lavoro:

01.
Il collegamento tra politiche giovanili e lavoro sarà prioritario e, su iniziativa del Comune e degli altri enti preposti, si attueranno progetti di educazione al lavoro per aiutare i giovani nell’attivazione di tirocini e di avvio di nuove attività, favorendo le opportunità di orientamento, formazione, aiuto ai giovani affinché scoprano le loro attitudini.
02.
Il nuovo modello non metterà in luce solo la creatività e i talenti, ma proporrà un approccio sociale all’imprenditoria giovanile: individuazione delle idee, laboratori per redigere il business plan, formazione su competenze imprenditoriali, agevolazioni per le start-up innovative.
03.
Valorizzazione dei corsi post diploma in funzione dello sviluppo del sistema produttivo, occupazionale e sociale del territorio.


Supporti di prossimità:

01.
Particolare attenzione verrà data a progetti di prossimità mirati a intercettare anche nei contesti informali e di divertimento tematiche di disagio giovanile, coinvolgendo, dove possibile, gli enti competenti presenti sul territorio.
02.
Riqualificazione dello sportello Informa Giovani.


Università
Principi

La presenza universitaria a Gorizia è un motore di sviluppo non solo per l’indotto che essa genera ma anche per il valore culturale che la caratterizza. In previsione di GO!2025 l’offerta universitaria va ampliata rendendo la città attrattiva per gli studenti, sfruttando la posizione privilegiata e multiculturale che essa occupa.


Obiettivi

Creare le condizioni per un coinvolgimento diretto nella vita cittadina degli studenti universitari in modo da non farli sentire solo come persone di passaggio ma come parte attiva della comunità.


Azioni

01.
Il coordinamento fra le Università e gli istituti di ricerca sociologica di Gorizia e Nova Gorica, la disponibilità delle strutture civiche e religiose, il conference center, una caserma dismessa da ristrutturare, potrebbero consentire al territorio di essere veramente centro di riferimento per le diplomazie di nazioni in guerra, oltre che luogo di addestramento dei corpi civili europei di pace.
02.
Studiare soluzioni mirate per coinvolgere le diverse realtà universitarie.
03.
Collaborare con l'Ardiss e le Università al miglioramento del servizio mensa e bar.
04.
Individuare e riutilizzare gli spazi non utilizzati negli edifici comunali per ampliare l’offerta (ovvero un luogo dove studiare nel weekend e in orario serale) delle aule studio, anche in collaborazione con il Punto Giovani.
05.
Favorire l’ampliamento dell’offerta della casa dello studente.
06.
L’assessorato competente si impegna a coordinarsi con i Rettori delle due università per favorire la formazione di un CUS (Centro Universitario Sportivo) unico, coinvolgendo allo stesso tempo le società e gli enti sportivi presenti sul territorio.
07.
Favorire lo sviluppo e la valorizzazione della presenza universitaria, e l’internazionalizzazione dell’offerta, ad esempio mediante la creazione di un Collegio di merito universitario internazionale.
08.
Rinnovamento del Consorzio per lo sviluppo del polo universitario di Gorizia con la missione di interloquire in modo unitario e autorevole con la Regione e raccogliere risorse e finanziamenti.
Premessa

Gorizia deve ritrovare il suo ruolo di punto di riferimento nel contesto dell’ex Provincia di Gorizia. Ciò significa uscire dall’isolamento, non attraverso una continua rivendicazione di ruoli o servizi sistematicamente trasferiti altrove, ma con una consapevolezza del proprio ruolo unico e decisivo. Occorre, quindi, un nuovo slancio creativo che consenta ottime e costruttive relazioni, regionali e internazionali, con i capoluoghi e gli altri comuni vicini del Friuli-Venezia Giulia e della Slovenia. Gorizia deve interpretare un ruolo propositivo, di sviluppo e nel contempo di collegamento e coordinamento con tutti i soggetti sul territorio.


Azioni prioritarie

01.
Proporre e promuovere una realtà istituzionale – per esempio una libera unione o un’associazione di Comuni – che sostituisca la rimpianta Provincia e coinvolga tutte le comunità delle due aree monfalconese e goriziana, oltre ai Comuni della Bassa Friulana un tempo sotto territorio austro-ungarico.
02.
Istituire una delega specifica per il dialogo con le plurali realtà di ricerca sociale, storiografica e di esperienza religiosa presenti sul territorio.
03.
Coordinare l’integrazione nel tessuto cittadino delle realtà universitarie di Trieste e Udine sul territorio.
04.
Riconfermare e rafforzare il GECT/EZTS ampliandone le funzioni, affinché colleghi stabilmente le amministrazioni transfrontaliere.
05.
Istituire un ufficio dedicato alla ricerca delle opportunità, in particolare europee, per progetti di ampio respiro, in collegamento costante con il GECT/EZTS.
06.
Verificare la possibilità di un allargamento dell’area di collaborazione transfrontaliera, oltre che ai comuni di Nova Gorica e Šempeter-Vrtojba, già legati con il GECT/EZTS, anche agli altri della Vipavska dolina e della dolina Soče e del Collio.
07.
Istituire contatti sistematici fra i Comuni del GECT/EZTS con incontri annuali dei rispettivi consigli comunali, favorendo così la reciproca conoscenza e una più stretta collaborazione, anche con commissioni comunali miste politico-amministrative, già esistenti in passato, con un ruolo di collegamento e coordinamento tra tutti gli uffici dei Comuni.
08.
Proporre un ufficio stampa comune per la promozione delle iniziative comuni, internazionale e bilingue, tra Gorizia e Nova Gorica.
09.
Sollecitare e sostenere, attraverso una specifica delega, la creazione un tavolo di concertazione comune, tra sloveni e italiani, per favorire le diverse categorie produttive.
10.
Favorire la generalizzazione della conoscenza delle rispettive lingue con intese reciproche, anche tra gli uffici scolastici competenti.
11.
Costituire un Laboratorio internazionale di pace e giustizia di Gorizia e Nova Gorica. I corsi universitari di scienze diplomatiche potrebbero essere i promotori di dialoghi tra i Paesi che stanno vivendo crisi quando non guerre, invitando e ospitando le loro delegazioni.
12.
Definire, insieme a Nova Gorica, la strategia riguardante la mobilità transfrontaliera, valorizzando le linee e i mezzi di trasporto pubblici.

Società partecipate

01.
Definire i contorni del sistema Gorizia, esercitando il ruolo guida anche nei confronti dei soggetti comproprietari delle società partecipate nei diversi settori di competenza: rifiuti, acqua, TPL, aeroporto, SDAG.
02.
Rafforzare le competenze dei Consigli di Amministrazione con la nomina di persone preparate e selezionate nella massima trasparenza, esercitando pienamente il ruolo di organismo di controllo.
03.
Concertare il piano di sviluppo aziendale di Isontina Ambiente, partecipata da tutti i Comuni del territorio, secondo i principi europei dell’economia circolare relativi alla tariffa puntale, alla raccolta differenziata spinta, all’apertura di centri di riuso.
04.
Garantire, anche nell’ambito di Irisacqua, il principio dell’acqua bene pubblico, evitando ogni forma di privatizzazione.
05.
Progettare e attuare la “bicipolitana” fra le due città, idea innovativa a favore della salute dei cittadini e dell’attrattiva turistica, inserita nell’ambito del più vasto “biciplan” regionale e del sistema delle ciclabili della Slovenia.

Azioni da avviare, con prospettive di realizzazione a medio-lungo termine

01.
Sostenere il rilancio dell’aeroporto di Via Trieste, anche con interventi strutturali, valutando tutte le possibili soluzioni finanziarie e gestionali.
02.
Per quanto riguarda la SDAG, attualmente partecipata al 100% dal Comune, è necessario definire una sua strada di sviluppo, ad esempio in collaborazione con l’Autorità Portuale di Trieste.
03.
Partecipare alla rete di relazioni logistiche (nave/treno/gomma) già esistenti o in fase di sviluppo tra i porti dell’Alto Adriatico, della Slovenia e della Croazia.
04.
Partecipare attivamente allo studio e al potenziamento delle linee ferroviarie sud-nord ed est-ovest, anche al fine di creare un grande centro logistico complementare a quello di Fernetti, in una sinergia dalle evidenti ricadute positive non soltanto economiche, ma anche ecologiche e ambientali.

I candidati del Partito Democratico