Programma della coalizione a sostegno di Laura Fasiolo candidata Sindaca
Gorizia deve riacquisire un ruolo di protagonista e guida nell’Isontino. Deve ritrovare il proprio spazio nella nostra Regione, ricostruire la fiducia tra i cittadini sulle sue grandi potenzialità: guardare alla nostra storia millenaria e a testa alta ad un futuro - quale città della pace e della convivenza - dove bellezza si unisce a modernità e innovazione, ingredienti essenziali affinché qualità della vita, occupazione, investimenti, consentano alla città di rinascere. È grande la sfida che abbiamo davanti a noi, ambizioso il progetto che abbiamo in mente ed ancor più grande il lavoro da fare. Bisogna cambiare passo e accelerare, perché oggi la lentezza è un lusso che non possiamo permetterci. Lo vogliamo fare con amore per Gorizia, con fiducia nella partecipazione della nostra comunità, con dedizione e impegno.
Una Capitale europea della Cultura è una città moderna, aperta, innovativa e inclusiva
È una città-laboratorio transfrontaliero, che pensa come se il confine non esistesse già più - il nostro sogno e obiettivo di Città Unica policentrica con Nova Gorica - aperta nelle idee e inclusiva nell’amministrare.
Gorizia ha bisogno di nutrire tutto questo con progettualità avanzate in linea con l’importanza e l’orizzonte internazionale dell’appuntamento GO2025. Ciò significa dare finalmente corpo a progetti culturali innovativi perché GO2025 sia un grande attrattore di idee e di investimenti e alimenti così una nuova stagione per la città. Perché la cultura può dare nuova vita ai luoghi, trasformare il confine in frontiera, unire le persone e produrre ricchezza e sviluppo.
È una città che integra i suoi cittadini, attenta alle nuove fragilità, alle crescenti disuguaglianze sociali, all’aumento della popolazione anziana, delle nuove povertà, alla trasformazione della famiglia composta sempre più da individui singoli o coppie senza figli, alla necessità di maggior inclusione e integrazione di nuovi cittadini. È una città che propone reti di sostegno alle famiglie, difende e sostiene le strutture sanitarie e assistenziali, sviluppando davvero la sanità transfrontaliera, che dedica particolare attenzione verso le famiglie giovani, garantendo un’adeguata assistenza per quanto concerne abitazioni, strutture l’infanzia, i trasporti, promozione di attività per il tempo libero.
Una città che rinasce è una città che investe e che ripensa i propri spazi
Serve un nuovo Patto per lo sviluppo di Gorizia, per attirare investimenti e creare lavoro, vincendo il declino demografico ed economico e la fuga dei giovani. Gorizia può davvero essere una città che coglie le opportunità della Zona Logistica Semplificata, progetta un futuro - fatto di innovazione, sostenibilità, formazione - per le proprie aree industriali, che sostiene le iniziative dei giovani e che con fiducia è parte del rilancio dell’economia dei porti della nostra Regione, coglie i crescenti investimenti nell’innovazione e nell’economia sostenibile come occasioni per inserire nel tessuto cittadino nuovi attori economici e nuove occasioni di lavoro. Una città che utilizza le leve della fiscalità locale per favorire questi processi e creare equità, oltre che opportunità. Una Capitale europea della Cultura è una città che si prepara a questa sfida, sostenendo il Commercio cittadino ed il suo rinnovamento e gli investimenti e i progetti nel turismo sostenibile ed enogastronomico, le sue eccellenze e i suoi talenti.
Una città che rinasce e rigenera i propri spazi urbani, recupera le aree dismesse e dà loro nuova vita, facendone occasione di sviluppo per la comunità, l’economia, la socialità. È una città che attraverso una nuova stagione di programmazione si immagina ancora più bella, più attenta alla mobilità sostenibile, all’inquinamento, al verde urbano, all’eliminazione delle barriere architettoniche e alla sicurezza di pedoni e ciclisti.
Una città che ripensa il proprio sviluppo urbano affinché servizi di prossimità siano presenti in ogni quartiere, ripensa la propria mobilità, vede nell’ambiente un patrimonio da salvare e nell’Isonzo un fiume da tutelare e valorizzare.
Una città dinamica dove i cittadini partecipano attivamente alla sua vita in un rapporto di fiducia tra Istituzioni e comunità. Una città che rilancia i Consigli di Quartiere, in forma rinnovata, e istituisce il Bilancio partecipato. Una città attenta alla gestione delle società pubbliche e lungimirante nella spesa.
Una Capitale europea della Cultura è una città che rende più forte e partecipato il GECT, valorizza pienamente il suo pluralismo linguistico, le sue diverse identità, investe sulla trasparenza delle Istituzioni e sulla parità di genere e vede nelle diversità una risorsa.
Una città che non si accontenta, investe sui giovani e il loro futuro, sulla rete delle scuole e l’Università.
Un nuovo ruolo per Gorizia
Gorizia-Gorica ha una storia millenaria, con un forte radicamento nella cultura mitteleuropea. Per la sua posizione tra i mondi latino, slavo e germanico, deve sapere proporsi come città della convivenza. In tal senso i Corsi di Studio in Scienze Internazionali e Diplomatiche e Relazione Pubbliche potrebbe essere al centro di numerose proposte di pace e di negoziazione diplomatica tra le varie realtà.
Perché il futuro di Gorizia può essere migliore del presente
Premessa
Nel considerare il settore del welfare e delle politiche sociali del comune di Gorizia, non si può prescindere dal fatto che lo stesso sia Ente Gestore del servizio sociale dei 15 comuni dell’ambito territoriale “Collio- Alto Isonzo”, quindi il Sindaco del Comune di Gorizia è anche il Presidente dell’assemblea dei Sindaci dell’Ambito, che è l’organo politico di governo deputato a dettare le linee politiche in materia di servizi sociali ed in sinergia con i Servizi Sanitari. Da ciò ne deriva che sia necessario lavorare in stretta collaborazione con tutti gli altri 14 Comuni, per la programmazione e la gestione associata di servizi, interventi, prestazioni e progetti in materia di politiche sociali pubbliche e di welfare, nel rispetto della normativa statale e regionale e delle Linee Guida di indirizzo, da applicare a livello territoriale.
Non si deve dimenticare, inoltre, che il Comune di Gorizia è, e deve essere protagonista, delle progettualità transfrontaliere del Gect, anche in materia di sanità e di politiche sociali, insieme ai Comuni di Nova Gorica e di Sempeter-Vrtojba, poiché ormai è assodato che sia le problematiche, sia le possibili risposte a esse, in termini sia preventivi che riparativi, abbiano uno spiccato respiro transfrontaliero. È necessario implementare concretamente, in un’ottica proattiva di prevenzione del disagio, anziché in un’ottica prevalentemente riparativa o emergenziale, il settore Welfare e i servizi ad esso collegati, con l’introduzione e l’applicazione della metodologia operativa del lavoro sociale di comunità e di rete. Ciò al fine di superare la frammentarietà degli interventi e di rispettare, attivare, promuovere e valorizzare tutte le soggettività presenti nei territori dei quartieri (associazionismo, volontariato, agenzie del terzo settore e del no profit), per stimolare l’autogestione delle singole comunità, partendo dalle risorse già presenti e creandone di nuove all’occorrenza.
Va recuperata, inoltre, la cultura e il sapere pratico derivante dall’esperienza basagliana che a Gorizia ha avuto origine, facendola diventare luogo di studio, approfondimento, diffusione delle “buone pratiche” del fare salute mentale di comunità. Attraverso la prosecuzione del progetto salute mentale del GECT GO il nostro territorio può diventare un’eccellenza unica nel campo dell’inclusione e del rispetto dei diritti delle persone con disturbo mentale e con fragilità.
Mettere al centro degli interessi dell’amministrazione comunale le politiche di welfare significa assicurare diritti e dignità a tutti i cittadini, in particolare a quelli più svantaggiati, per ridurre le diseguaglianze sociali e le discriminazioni di genere, riconoscendo così maggior valore alla comunità.
Cosa si può fare
Area minori, giovani e famiglieArea adulti e disagio sociale
Area anziani e non autosufficienti
Area disabilità
Strutture comunali con finalità sociali
Condizione femminile
Impresa culturale dedicata ai giovani cittadini da 0 a 14 anni
Premessa
Il governo della città che abbiamo in mente è un governo che vuole amministrare in maniera condivisa, in un rapporto continuativo con le persone, che favorisce la partecipazione, lo scambio delle esperienze, la possibilità di esprimere bisogni, proposte, desideri.
Progetti piccoli, grandi o faraonici che provengano dal sindaco di turno non cambiano nulla se non sono partecipati.
Partecipare non significa né andare a votare né tantomeno chiamare al voto con la promessa che la prossima volta andrà tutto molto meglio. Questo significa non solo non credere nella partecipazione ma significa temerla, tenere volutamente a distanza le persone e credere o far finta di credere di conoscerne esattamente i bisogni e i desideri.
Credere nella partecipazione, invece, presuppone di non avere paura del confronto, perché solo imparando nuovi punti di vista è possibile agire davvero il cambiamento.
Strumenti di partecipazione
In un tempo in cui i social network e l’associazionismo sono molto diffusi, è apparso ed è molto condiviso il pensiero che la relazione “leggera” che l’amministrazione comunale intrattiene con essi e attraverso di essi sia la modalità più semplice e risolutiva per intercettare istanze, interessi, problemi, portarli alla luce e affrontarli in maniera rapida e indolore.
È vero, la possibilità per il cittadino di rivolgere istanze all’amministratore collegato via Facebook, nonché per l’associazione di richiedere contributi e collaborazione per la realizzazione di progetti di interesse pubblico, sono in entrambi i casi modalità più o meno snelle per raggiungere gli obiettivi auspicati.
Anche senza voler calcare la mano sulla frammentazione e sulla litigiosità che questi strumenti spesso generano, resta talvolta il dubbio che attraverso di essi possano facilmente coagularsi piccoli o grandi interessi di parte, e che restino inevitabilmente fuori gioco coloro che sono esclusi da tutto questo (per età, condizione sociale, conoscenza della lingua italiana, ecc.).
Esiste tuttavia la possibilità – e sarebbe scellerato perseverare ancora nel non farne uso – di ridare vita ai consigli circoscrizionali, che il Comune di Gorizia ha abolito 10 anni fa nonostante la Legge regionale 1/2011 avesse rimediato alla loro soppressione imposta dalla Legge finanziaria 2008 (L. 244/2007).
Si tratta di articolazioni del Comune a rappresentanza generale, organismi elettivi “di partecipazione e di decentramento”, come recita l’art. 39 dello Statuto comunale, tuttora in vigore.
Il compito di raccordo con l’amministrazione comunale nel rappresentare le esigenze della popolazione e del territorio di riferimento, il compito consultivo e quello propositivo evidenziano già da soli la straordinaria importanza ed unicità di questa istituzione, ma è nella promozione della partecipazione che il ruolo del decentramento assume un valore assoluto e centrale. La disaffezione alla politica affievolisce la democrazia. Riavvicinare i cittadini alle scelte che li coinvolgono direttamente migliora la qualità delle politiche pubbliche, dei servizi offerti, delle infrastrutture e reti a disposizione della cittadinanza.
È proprio il sentirsi ascoltati a generare un circolo virtuoso per cui aumenta anche la fiducia nei confronti delle istituzioni.
Del resto, nonostante fossero stati aboliti e considerati da molti un costo inutile, i cosiddetti “parlamentini” sono stati una grande scuola politica e di capacità di condividere, pur nella naturale dialettica tra persone e appartenenze politiche, l'attenzione ai bisogni concreti delle persone. Il compito di fare da raccordo tra le criticità e le esigenze del territorio e gli uffici e l'amministrazione comunale, si sono accompagnati alla realizzazione di un’attività culturale di alto livello, capace di coagulare saperi e senso di appartenenza alla propria identità.
In tempi recentissimi, il caso della passerella di Straccis-Piedimonte è esemplare di cosa accade quando manca qualsiasi raccordo tra l’amministrazione e la popolazione: chiusa per un anno, gli amministratori non hanno mai sentito l’esigenza (il dovere) di incontrare e confrontarsi con la popolazione per spiegare le ragioni della chiusura, i tempi e gli interventi previsti, e per rispondere con interventi tesi a sopperire ai disagi di chi non possiede un’auto propria e si sposta in bicicletta o con i mezzi pubblici.
Amministrazione condivisa
L’energia del cambiamento che viene “dal basso” è sostanza della comunità, che trova più facilmente nella dimensione piccola del quartiere la capacità di riconoscersi e di agire, divenendo luogo di incubazione e declinazione di forme di democrazia deliberativa, di cittadinanza attiva, di co-decisione.
Il nostro modello di città partecipata parte da qui
Creare sviluppo e posti di lavoro
È necessario un nuovo Patto per lo Sviluppo dell’Isontino che unisca gli enti locali, la Camera di Commercio, le organizzazioni datoriali e sindacali, al fine di definire le politiche per lo sviluppo economico dell’area isontina: di tale iniziativa l’Amministrazione comunale di Gorizia deve farsi promotrice e portavoce. Gorizia ha bisogno di attirare investimenti che creino lavoro – lavoro di qualità e stabile – e diventare un ambiente favorevole allo sviluppo dell’iniziativa di start up. Solo creando lavoro si evita il declino demografico e la fuga dei giovani goriziani.
È necessario creare ambienti di co-working nel contesto delle riqualificazioni di spazi di proprietà comunale, dove potranno essere coinvolti anche Enti del Terzo settore per favorire uno sviluppo di spazi e attività sul lungo periodo.
Sono previste delle linee di finanziamento del PNRR a fondo perduto destinate in modo specifico all’imprenditoria femminile, rispetto alle quali il Comune porrà una particolare attenzione. Riguardano i campi dell’industria, dell’artigianato, dei prodotti agricoli, del commercio, del turismo.
Infine è necessario favorire investimenti sull’impresa culturale e turistica, sull’area tecnologica/digitale (Smart city) e sulla transizione ecologica con proposte e ideazioni specie di giovani delle due città e in un’ottica di area vasta.
Logistica
Gorizia gode della presenza di un aeroporto e di un autoporto a ridosso di un sistema portuale di rilievo, e di una posizione baricentrica in un territorio dalle grandi potenzialità turistiche.
Considerata la gestione fallimentare dell’aeroporto, la fatiscenza delle strutture, l’assenza di collegamenti con la città e il territorio, va completamente ripensata una strategia di rilancio.
Grazie ai due raccordi, di cui è prevista la realizzazione per rendere più funzionale il Nodo ferroviario goriziano (le cosiddette “lunette”), Gorizia, Nova Gorica e Šempeter-Vrtojba saranno strettamente connesse con le reti ferroviarie italiana e slovena e miglioreranno le loro capacità di collegamento con i Paesi di appartenenza e l’Europa Centro-Orientale. Ne beneficerà in particolare l’Interporto SDAG, potendo potenziare i propri servizi intermodali gomma/rotaia.
Rafforzare il Polo Logistico goriziano, rappresentato dal Nodo ferroviario e dalla SDAG, che può anche contare su una efficiente rete stradale e autostradale e sull’Aeroporto di Merna, il cui concorso allo sviluppo di Gorizia sul piano economico, ed in particolare turistico, attende ancora di essere concretamente valorizzato.
SDAG è polo logistico agroalimentare da potenziare, del quale è previsto il rafforzamento dei presidi di igiene, salute e sicurezza alimentare, con l’ampliamento della gamma dei servizi offerti, il potenziamento della funzione Logistica e di ecosostenibilità; previsto lo sviluppo del sistema di informatizzazione dei magazzini, il potenziamento del Terminal Intermodale con la realizzazione di opere complementari all’investimento della Lunetta italiana in capo a RFI; accordi manutenzione dei carri ferroviari.
Occorre integrare sul piano funzionale la piattaforma logistica goriziana, a cominciare dalla SDAG, con il sistema portuale dell’Alto Adriatico, per sviluppare attività di trasformazione e commercializzazione dei prodotti, sfruttando a pieno le potenzialità dell’asse autostradale Villesse-Lubiana.
Utilizzare i vantaggi della ZLSR
La Zona Logistica Semplificata «rafforzata» (ZLSR), uno strumento previsto dalla normativa nazionale che consente di perimetrare zone con una fiscalità di vantaggio per gli investimenti produttivi, è una opportunità da non perdere e il comune di Gorizia deve avere un attivo ruolo nella definizione della proposta e nel sostegno del progetto.
Utilizzare massicciamente le leve della fiscalità locale – in particolar modo TARI, TOSAP, IMU, canone unico, contributi di costruzione – servirà ad introdurre una fiscalità di vantaggio per le nuove iniziative economiche, anche individuando specifiche aree della città a regime ultra-agevolato, come potrebbero essere quelle vie cittadine caratterizzate da una forte incidenza di locali commerciali chiusi.
È necessario un Piano per le aree industriali di Gorizia realizzato in concorso con il Consorzio di Sviluppo Economico Isontino – cui l’ex Consorzio industriale di Gorizia è stato conferito senza la definizione di un programma di sviluppo! – che preveda collaborazioni con il mondo della ricerca scientifica e tecnologica, con l’Autorità di sistema portuale Adriatico orientale e con i privati al fine di favorire nuovi investimenti e lo stabilirsi di attività economiche ad alto valore aggiunto.
L’area industriale goriziana deve diventare un parco ecologico industriale APEA (Area produttiva ecologicamente attrezzata) prevista come opportunità per l’efficientamento delle risorse produttive e l’ottimizzazione delle attività proprie di ogni impresa installata: questo aspetto è fondamentale anche per cogliere le nuove priorità della programmazione europea.
La normativa per il carburante agevolato a fasce per i residenti deve essere rivista per sostenere effettivamente le aree prossime al confine, sul modello della normativa dell’Alto Adige.
Sosteniamo la liberalizzazione del transito autostradale Villesse-Lisert (per i mezzi aziendali) al fine di favorire la mobilità di merci e servizi nel territorio giuliano.
Industria del Cinema
Gorizia può avere un ruolo importante nella Regione e in Italia rispetto al cinema e i nuovi media, avendo già il DAMS cinema e le sue competenze, il Palazzo del Cinema, il Premio Amidei, una Mediateca regionale. Occorre potenziare i corsi dedicati negli Istituti Superiori già esistenti, e prevederne altri nuovi può essere una linea di sviluppo di competenze e di lavoro.
Riteniamo importante la creazione di nuove strutture di supporto per incentivare l’insediamento e gli investimenti in questo settore, come ad esempio riqualificare e ristrutturare a questo scopo aree industriali dismesse che potrebbero essere destinate a teatri di posa, spazi per set e scenografie, ecc.
Il ruolo del Comune di Gorizia
Il Comune di Gorizia è la seconda entità sul territorio comunale per numero di dipendenti, dopo l’Azienda Sanitaria, e sicuramente il primo come numero di competenze. È quindi assolutamente strategico anche in funzione di rilancio dell’economia e del lavoro.
L’età media del personale dipendente supera i 45 anni. È necessario assumere giovani, che permettano un ricambio generazionale. Inoltre il Comune di Gorizia potrà e dovrà dare il suo contributo alla crisi del lavoro mediante l’assunzione di personale, preferibilmente di livello non dirigenziale, fino ai limiti imposti dalla Legge. Deve altresì essere operata un’attenta scelta dei settori da potenziare, che devono essere strategici per il rilancio della città. Infine il patrimonio immobiliare comunale necessita … di manutenzione (massiva, sistematica, diffusa)
Dopo decenni di vana attesa di investitori che risollevino le sorti dell’imprenditoria e dell’occupazione a Gorizia, è ora necessario lavorare per costruire un tessuto sociale capace di riconoscere al suo interno le risorse e le capacità per un rilancio delle attività produttive. In quest’ottica il ruolo del Comune di Gorizia può essere importantissimo. Privilegiare la co-programmazione e la co-progettazione con i privati di progetti innovativi per la gestione dei servizi ai cittadini. L’Ente deve porsi come soggetto motore del lavoro nella città, anche attraverso l’organizzazione di formazione e riqualificazione dei giovani e dei lavoratori disoccupati, affinché questi possano auto-organizzarsi, e costituire soggetti partner dell’Ente Pubblico.
Il Comune di Gorizia deve assumere un ruolo di coordinamento, anche attraverso la promozione di tavoli tecnici e di forme di democrazia partecipativa oltre all’istituzione di uffici e sportelli che possano informare e supportare i cittadini nella realizzazione dei propri progetti lavorativi e imprenditoriali.
L’obiettivo di queste azioni è creare lavoratori coscienti del ruolo che possono avere nello svolgere servizi essenziali per i cittadini goriziani (pensiamo alla gestione delle mense scolastiche, degli asili nido, delle case di riposo, ma anche dei lavori di manutenzione e di messa in sicurezza degli edifici scolastici e in genere degli edifici e degli spazi pubblici), e a cui possa essere assicurata stabilità lavorativa per alcuni decenni.
Sostenere il commercio
Il progetto del futuro di Gorizia deve prevedere, finalmente, una pianificazione delle attività commerciali, che sia di ampio respiro (con una prospettiva pluriennale e non più solo mensile) e coordinata con gli altri settori, primo tra tutti la viabilità. In questo modo lo sviluppo delle realtà commerciali potrà essere veramente concreto e perseguire scelte consapevoli fatte dai tavoli di confronto tra enti, cittadini e parti sociali, sulla base di un progetto non limitato alla singola via o piazza, ma davvero di e per Gorizia.
Data l’attuale situazione generale del commercio, caratterizzato in Friuli Venezia Giulia da un’eccessiva presenza di centri commerciali sul territorio regionale, il fine principale dell’azione dell’Ente Locale deve essere volto ad incentivare l’insediamento di esercizi commerciali di qualità, utilizzando la leva fiscale e fondi mirati (sull’esempio del Progetto PISUS).
L’approvazione di un Piano del Commercio come necessario strumento per dare vitalità al settore principe dell’economia cittadina, ma anche per dare un quadro certo all’iniziativa privata, stimolandone gli investimenti e avendo come obiettivo la rivitalizzazione del centro storico e la sua attrattività verso una clientela extra-cittadina e transfrontaliera, e una più armonica diffusione delle attività commerciali sul territorio, nell’ottica di favorire la presenza di esercizi di prossimità – anche in considerazione dell’invecchiamento della popolazione e del favorire la mobilità ciclabile e pedonale – secondo l’approccio della città dei 15 minuti. L'aggregazione tra esercenti unita a incentivi all’apertura di attività può stimolare la rinascita di intere aree della città spingendo imprenditori del settore alberghiero a investire su Gorizia. Puntare sul concetto di Centro commerciale naturale, favorendo l’associazione e la collaborazione fra i commercianti, in particolare nelle iniziative di marketing e di attrazione dei consumatori dal territorio circostante. Il tessuto commerciale cittadino va rilanciato a partire dalle aree centrali (C.so Italia, C.so Verdi) per una "via dello shopping" che possa impegnare un turista per una mattinata o per una serata, senza dimenticare i rioni, dove le attività commerciali svolgono anche un ruolo sociale.
L’antico polo commerciale che fa capo al mercato coperto, che peraltro vanta una pregevole architettura, e al mercato all’ingrosso, che rappresenta una delle aree di peggior degrado nel centro della città, necessita di una ristrutturazione non più rinviabile nell’ottica di una rivisitazione del suo ruolo di traino del commercio.
Prendendo esempio dalle ristrutturazioni che si possono vedere in decine di città europee, il mercato coperto potrebbe diventare un centro non solo di vendita dei prodotti delle aziende agricole del territorio, ma anche sede di attività di somministrazione: le due tipologie potrebbero diventare vicendevolmente trainanti.
Devono essere valorizzati e sostenuti la nascita e lo sviluppo di nuove iniziative nel campo del turismo eno-gastronomico. La bellezza del territorio, la ricca tradizione storica e culturale e la posizione tra mare e montagna devono sostenere queste attività. Proponiamo l’istituzione di un riconoscimento del Comune per le osterie tipiche e per i prodotti tipici di nicchia. Prevediamo la promozione del contesto cittadino per la valorizzazione del settore del commercio di Gorizia individuando asset strategici (Castello, Mercato Coperto, Valletta del Corno, Parco Coronini, Parco Isonzo, Piazza Vittoria, Castello, Castagnavizza) in un ideale percorso di simboli anche turistici della città. P.zza Sant'Antonio, via Rastello, P.zza Vittoria, Piazza della Transalpina: il cuore storico di Gorizia come circuito enogastronomico per vivacizzare la città esaltando le eccellenze del Territorio.
Vanno perseguite tutte le possibilità di rilancio economico attraverso la promozione di attività del terziario avanzato, favorendo le nuove idee e valorizzando le iniziative dei giovani.
Le varie proposte culturali oltre ad ogni tipo di iniziativa volta ad attirare l’attenzione dei visitatori da altri paesi vanno promosse e sostenute. L’occasione offerta dal 2025 deve essere sfruttata per creare attività che abbiano una durata negli anni successivi.
È necessario infine il sostegno, assieme alle realtà associative culturali, sportive e ricreative, a eventi e manifestazioni che, attraverso la programmazione del Comune possano costituire un volano per lo sviluppo delle realtà goriziane.
Premessa
Con questo programma e con la sua attuazione intendiamo affermare quanto la cultura non debba essere elitaria e divisiva, ma accessibile e inclusiva (anche dal punto di vista delle barriere architettoniche) e costituisca un diritto garantito a tutti i livelli. Va sostenuta e promossa la ricca attività cittadina nei settori della cultura con la partecipazione della popolazione e con la valorizzazione delle tradizioni delle comunità che risiedono in città. Le associazioni culturali e ricreative vanno inserite nella programmazione e nella gestione dei progetti transfrontalieri legati all’anno 2025 con Nova Gorica e Gorizia capitale della cultura europea. È necessario incentivare il coordinamento tra gli assessorati alla Cultura e al Turismo, riqualificando l’offerta di entrambi i settori e incrementando la ricettività, con un’attenzione e un vero collegamento rispetto alle commissioni di politiche giovanili e welfare. È necessario favorire il collegamento tra le realtà culturali professionali o volontarie locali e l’associazionismo attraverso l’utilizzo di una piattaforma informatica fruibile dai cittadini all’interno della quale inserire le iniziative o gli eventi organizzati in città. E anche creare un piano strategico di comunicazione culturale integrata della città. Per favorire la propulsione culturale e turistica di una città davvero speciale, secondo le sue connotazioni di Città Transfrontaliera, Città della Storia e Città Verde, abbiamo pensato di suddividere il programma in campi d’azione, ovvero aree specifiche d’intervento. Infine ci si prefigge di istituire una serie di Case di Cultura identificando spazi idonei eventualmente da riqualificare.Aree d’azione
Formazione e Comunicazione
Premessa
Salute, ambiente, clima, sviluppo urbano e territoriale, questione energetica, sostenibilità, sono tutte tematiche tra loro strettamente correlate, che devono necessariamente caratterizzare una visione ampia della programmazione amministrativa. A puro titolo di esempio si richiama l’impegno verso la transizione ecologica e le fonti energetiche alternative e rinnovabili, contribuendo così al contrasto della crisi climatica, in sinergia con i processi già attivati a Nova Gorica.
Il diritto alla salute
Il tema della salute deve essere affrontato con approccio olistico “One Health”, ossia un modello sanitario basato sull'integrazione di discipline diverse, antico e al contempo attuale, che si basa sul riconoscimento che la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema siano legate indissolubilmente. Infatti tra i determinanti della salute i servizi sanitari incidono molto poco rispetto ai determinanti di salute non sanitari (es. inquinamento ambientale, stili di vita, ecc.), pertanto è necessario ridurre i fattori di rischio e promuovere stili di vita sani, mediante la realizzazione di contesti che promuovono salute. Il Sindaco è istituzionalmente responsabile della salute dei cittadini. Pertanto il Comune deve farsene carico sotto diversi aspetti. Deve prevenire i rischi dovuti ad un ambiente insalubre, contrastando ogni forma di inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo; deve favorire stili di vita che migliorino la salute, promuovendo l'attività fisica, l'uso della bicicletta e gli spostamenti a piedi, nonché l'abitudine a un'alimentazione sana ed ecosostenibile; deve favorire l'associazionismo e le relazioni interpersonali come fonte di benessere psico-fisico delle persone. L’attenzione alla salute umana e ambientale deve permeare tutte le politiche e le attività nelle quali è coinvolta l’amministrazione comunale.
L’emergenza climatica è la più importante sfida per l’ambiente e la salute umana dei prossimi decenni. La Commissione Europea si è posta l’obiettivo di avviare percorsi di innovazione verso la neutralità climatica entro il 2030, selezionando 100 città intelligenti a impatto climatico zero entro il 2030, tra le quali 9 città italiane. A livello nazionale molte città hanno già aderito all’iniziativa “Patto dei sindaci per il clima e l’energia”. Riteniamo che sia necessario porsi l’obiettivo, a tendere, di riduzione dell’emissione di gas serra al 50% nel corso del mandato, attraverso progetti di produzione di energia rinnovabile, riduzione dell’utilizzo di combustibili fossili, riduzione del traffico veicolare, riforestazione urbana, ecc. L’attenzione al clima deve essere posta in tutte le attività e iniziative messe in atto dal comune di Gorizia.
Una città dove vivere bene
Ambiente
Smart City
Il termine “smart city” è difficilmente traducibile con una sola parola, ma viene usato per sottintendere l’uso della tecnologia con obiettivi legati al benessere di città e persone, in tanti ambiti di intervento ma un’unica strategia, la sostenibilità ambientale e la necessità di coinvolgere i cittadini, aumentando il benessere della città e migliorando la qualità della vita delle persone sfruttando le tecnologie esistenti.
Si tratta di puntare allo sviluppo di una nuova identità sociale, economica e culturale della città, attraverso un rinnovato dialogo con le aree limitrofe e le loro risorse, al fine di valorizzarle nell’ambito di una scala territoriale superiore, attraverso strategie che riguardino la competitività, il capitale umano e sociale, le vocazioni manifatturiere e la dimensione ambientale e turistica, dei trasporti e dei servizi alle persone.
Gli spazi della città
Muoversi in città
Sport
PrincipiLo sport è cultura e collante transfrontaliero. La città di Gorizia possiede un ricco tessuto sportivo che va valorizzato, sia per fini sociali che educativi. L’ampliamento dell’offerta in termini di impianti sportivi passa per il recupero e l’ottimizzazione dell’utilizzo delle strutture già esistenti. Inoltre, vista la volontà di molti di fare sport al di fuori di contesti strutturati, è necessario metterli nelle condizioni, attraverso l’individuazione di aree adeguate, di poterlo praticare.
Obiettivi
Gli impianti sportivi all’aperto vengono normalmente affidati annualmente alle associazioni/società, il che comporta che anche gli investimenti per la manutenzione ordinaria difficilmente vengano eseguiti. Noi vogliamo allungare tali concessioni, concordando con i soggetti interessati, per permettere alle Società Sportive di accedere ai contributi federali, regionali, nazionali ed europei. Per quanto concerne invece le palestre sarà nostra cura garantire un miglioramento dell’apporto del Comune al sostegno della gestione coordinata delle strutture.
L’amministrazione s’impegna a sostenere in modo attento quelle Società che curano insieme all’attività sportiva anche l’aspetto pedagogico e di crescita educativa. In tal senso porremo attenzione anche alle associazioni, enti e società che operano al di fuori degli impianti comunali e che forniscono un servizio anche alle fasce più anziane della comunità. Creazione di un ufficio che segua la progettazione dei bandi legati anche allo sport, soprattutto in ambito europeo, e promuovere la Carta europea dei diritti delle donne nello sport.
Azioni
Impianti:
Associazioni/Società:
Politiche giovanili
PrincipiA Gorizia da diversi anni si è radicato un modello che vede i giovani come portatori di problemi e di comportamenti a rischio. Noi vogliamo ribaltare questo pensiero e dimostrare che i giovani sono una risorsa, la più importante per il futuro della nostra città. Riteniamo che il vuoto istituzionale rappresentato negli ultimi anni, in relazione alla fascia d’età 14- 35, vada riempito attraverso un’ottica di prossimità: il Comune deve relazionarsi con il mondo giovanile a partire da i suoi contesti, non per giudicare ma per affiancarli nel loro percorso di vita, fatto di potenzialità e problematiche tipiche dell’età.
Obiettivi
Il ruolo del Comune di Gorizia dovrà essere di riferimento in ambito EDR - Ente di Decentramento Regionale; dovrà coordinare, sul territorio e nella vicina Slovenia, i progetti rivolti ai giovani, sia in termini di attività che di rete per il reperimento di risorse a sostegno delle attività stesse. Progetti mirati saranno messi in atto per accompagnare i giovani cittadini nel cammino che li vede progressivamente uscire dall’adolescenza per condurli verso l’assunzione di responsabilità, ruoli e funzioni proprie del mondo adulto e, concluso il percorso di studi, avere un’occupazione che poi ne consenta l’emancipazione economica, e la possibilità di realizzare un progetto di vita a Gorizia. Per realizzare tutto ciò, a differenza di quella che è la situazione che ereditiamo dalle giunte precedenti, s’intende investire ingenti risorse per i giovani e il loro futuro.
Azioni
Consulta comunale giovani delle associazioni:
Educazione e avviamento al lavoro:
Supporti di prossimità:
Università
PrincipiLa presenza universitaria a Gorizia è un motore di sviluppo non solo per l’indotto che essa genera ma anche per il valore culturale che la caratterizza. In previsione di GO!2025 l’offerta universitaria va ampliata rendendo la città attrattiva per gli studenti, sfruttando la posizione privilegiata e multiculturale che essa occupa.
Obiettivi
Creare le condizioni per un coinvolgimento diretto nella vita cittadina degli studenti universitari in modo da non farli sentire solo come persone di passaggio ma come parte attiva della comunità.
Azioni
Premessa
Gorizia deve ritrovare il suo ruolo di punto di riferimento nel contesto dell’ex Provincia di Gorizia. Ciò significa uscire dall’isolamento, non attraverso una continua rivendicazione di ruoli o servizi sistematicamente trasferiti altrove, ma con una consapevolezza del proprio ruolo unico e decisivo. Occorre, quindi, un nuovo slancio creativo che consenta ottime e costruttive relazioni, regionali e internazionali, con i capoluoghi e gli altri comuni vicini del Friuli-Venezia Giulia e della Slovenia. Gorizia deve interpretare un ruolo propositivo, di sviluppo e nel contempo di collegamento e coordinamento con tutti i soggetti sul territorio.