Il centrodestra goriziano allo sfacelo

Il centrodestra goriziano allo sfacelo

In questi giorni assistiamo all’esplosione dell’ennesimo caso che coinvolge la giunta Ziberna, ormai in un clima da “fine regno”. Prima i battibecchi tra Ziberna e la sua maggioranza a mezzo stampa. Ora l’assessore Obizzi, oggetto di una segnalazione da parte dell’organismo di vigilanza della società pubblica IrisAcqua (che gestisce il servizio idrico per i comuni isontini), parla di “attacco politico” nei suoi confronti. Politico da parte dei suoi, perché l’amministratore di IrisAcqua non è certo in “quota” al centrosinistra!

Verrebbe da dire “c’eravamo tanto amati”: era appena l’inizio di febbraio quando il centrodestra isontino – volendo coprire lo sfaldarsi della maggioranza di Ziberna – faceva bella posta di sè, con tanto di foto di gruppo, per mostrare un’unità che, nei fatti, non c’è. Ed in questi giorni leggiamo invece che sarebbe in corso un “attacco politico” all’assessore al bilancio della stessa giunta Ziberna, da parte dell’amministratore di una società pubblica che è lecito ritenere politicamente in “quota Cisint”. O almeno questa è la lettura che viene data dallo stesso esponente di giunta, che certo è figura non secondaria di quell’amministrazione. Ora, se è peraltro assai triste che le società pubbliche diventino un’arena politica, è evidente per l’ennesima volta che si sta consumando una faida tutta interna al centrodestra: l’unità mostrata davanti ai fotografi è solo una maschera, dunque? Non serve a molto fare la voce grossa, da parte di Ziberna, se poi ad una attività amministrativa priva di risultati tangibili si aggiunge l’irrilevanza politica conclamata. Mai si era visto, infatti, un ruolo del capoluogo tanto sceso in basso e questo è tutto farina del sacco dello stesso Ziberna. La vicenda Obizzi deve avere un esito, a questo punto, anche politico. Del resto, delle due l’una: o è in corso un attacco politico, e allora il Comune di Gorizia dovrebbe trarne le conseguenze anche nel rapporto con la sindaca Cisint che, al di là delle foto insieme, non è affatto garante dell’unità dell’Isontino, e di conseguenza anche rispetto ai vertici politici delle società pubbliche partecipate in cui il Comune di Gorizia ha quote preponderanti ma conta meno di zero, da Apt a Irisacqua; oppure c’è del vero e allora è Ziberna a dover trarre le conseguenze nel rapporto fiduciario con l’Assessore. La città di Gorizia innanzitutto ha la necessità di chiarezza e di veder ripristinato un modo civile e “alto” di fare politica che le polemiche interne al centrodestra stanno francamente umiliando. Sarebbe inaccettabile che si tiri a campare, come la giunta sta continuando a fare da almeno due anni a questa parte, da quando cioè ha di fatto perso il controllo del Consiglio comunale che, non a caso, si riunisce oramai sporadicamente: evitando anche con il Consiglio quel confronto che in effetti ha sempre evitato con la città stessa!

Marco Rossi, capogruppo PD in Consiglio comunale

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