Scandalosa la vicenda del Tribunale – Ora la priorità è difendere insieme l’Isontino devastato dai poteri regionali

Servono impegni precisi dei candidati alla Presidenza della Regione

La recente scandalosa vicenda della riorganizzazione dei Tribunali dimostra che l’Isontino è sistematicamente penalizzato a vantaggio dei centri del potere regionale. Che si tratti di sanità, come nella recente riforma Tondo, o di riordino degli enti e delle istituzioni, le presunte razionalizzazioni lasciano sempre intatti i veri sprechi, e si abbattono unicamente su chi ha minore forza politica, come il nostro territorio.

Non più tardi di un paio di mesi fa il Governo nazionale propone una riorganizzazione dei Tribunali. Il provvedimento prevede in un primo tempo che il Tribunale di Palmanova sia accorpato a Gorizia, in modo da ampliare il bacino d’utenza del nostro Tibunale, portandolo a circa 250.000 abitanti, più o meno come quello di Trieste. Il Consiglio Superiore della Magistratura dà un parere tecnico favorevole all”accorpamento di Palmanova al capoluogo isontino, sostenendo che la situazione precedente nella nostra regione “fortemente squilibrata, ad esempio a sfavore di Gorizia, presenta ora un maggiore equilibrio per bacino e popolazione”. L’accorpamento del Tribunale di Palmanova a quello di Gorizia avrebbe reso obbligatoria, entro sei mesi, la revisione degli organici, portando tra l’altro al raddoppio dei magistrati di Gorizia, rimediando così alla nostra storica carenza di organico.

Ma di fronte a questa possibilità i parlamentari dell’udinese, di ogni forza politica, si sono scatenati: come riportano i verbali, alcuni di essi sono intervenuti pesantemente nelle Commissioni Giustizia del Parlamento, pur non essendone membri permanenti, portando ridicoli argomenti a favore dell’accorpamento del Tribunale di Palmanova a Udine invece che a Gorizia. Le pressioni politiche hanno prevalso sul giudizio dei tecnici: il Tribunale di Palmanova sarà accorpato a Udine, e il nostro Tribunale si trascinerà con un bacino d’utenza troppo piccolo e un organico insufficiente, in attesa della prevedibile chiusura.

La prepotenza degli udinesi, di tutte le parti politiche, ha fatto risaltare la strutturale debolezza e forse la rassegnazione della politica isontina.

Ma tutto ciò deve spingerci verso una nuova consapevolezza, unita ad uno scatto d’orgoglio. Dobbiamo renderci conto che la battaglia decisiva, per noi goriziani, non è tanto quella tra gli schieramenti politici, ma quella per l’equità di trattamento, a difesa dei cittadini isontini, contro lo strapotere e l’arroganza dei grossi centri regionali, che vogliono servirsi di tutti i partiti per imporre le loro logiche. Dobbiamo condurre questa battaglia tutti insieme, pur impegnati nelle rispettive forze politiche, chiedendo impegni precisi per il nostro territorio a chi si candidi al governo della Regione, a meno che non ci abbia già presi in giro, come Tondo sulla salvaguardia della nostra Azienda sanitaria. Se ciò non avverrà, i cittadini isontini avranno comunque perso.

Giuseppe Cingolani, capogruppo consiliare del Pd di Gorizia

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