Rossi: «Non si governa a colpi di ordinanze»

Si pubblica l’articolo apparso oggi ne Il Piccolo di Gorizia (p. 17, autore: Francesco Fain).
«Se la linea Ziberna è quella di parlare con il prefetto, è chiaro che si parte subito con l’idea che il problema del numero di richiedenti asilo in città possa essere gestito come un’operazione di propaganda, utile a qualche foto istituzionale, e mi sembra peraltro un autogol, come se Romoli non avesse mai parlato con il prefetto: le cose, in verità, sono ovviamente più complesse». Marco Rossi, segretario provinciale del Pd, fornisce un suggerimento al nuovo sindaco. «Vada, piuttosto, a fare una chiacchierata con i parlamentari Fasiolo e Brandolin, membri del comitato Schengen, forse potrà farsi un’idea più chiara di che cosa può fare come sindaco e, in un’ottica di corretta collaborazione tra le varie istituzioni del territorio, sarebbe un gesto apprezzabile e intelligente. Peraltro, mi auguro che a forza di ordinanze non finiremo per multare magari gli adolescenti figli dei goriziani che fanno picnic o impedire agli anziani di leggersi il giornale ai Giardini, non vorrei che per “fare i duri” finiremo per far pagare un certo allarmismo agli stessi goriziani». Secondo Rossi, c’è un’ambiguità di fondo «che Ziberna dovrà sciogliere, sapendo che dietro alla sua candidatura c’è, fortemente e non smentita, una Lega nord che ha proposto la divisione della Regione tra il grande Friuli e l’area metropolitana di Trieste: un’idea che qualche esponente anche nel centrosinistra avvalla, sbagliando. Qui il centrosinistra, lo abbiamo fatto noi come Pd e lo ha fatto Collini, abbiamo sempre sostenuto che una Gorizia schiacciata tra Udine e Trieste finirebbe male, e che invece la Regione e la sua autonomia speciale devono molto al ruolo di Gorizia come cerniera tra le diverse identità regionali. Vorrei che venisse subito chiarito da che parte starà Ziberna quando e se qualcuno del centrodestra regionale, riproporrà nei prossimi mesi la divisione della Regione».«E, ancora, invece che andare in ferie dopo la seduta di insediamento, perché non riconvocare il consiglio entro la fine di luglio per iniziare a discutere davvero dei problemi della città? Lo stesso Ziberna ha detto che 4-5 punti condivisi vanno trovati: bene, iniziamo subito a parlarne se vogliamo che questi 5 anni, al di là delle frizioni e degli scontri maggioranza/opposizione che ci saranno inevitabilmente, siano però anche l’occasione per far crescere la città nel suo insieme e condividere un progetto strategico».«Una prima proposta possiamo già farla come Partito democratico: allarghiamo il Gect. Invitiamo altri comuni ad aderire a questo progetto: con i due maxiprogetti su sanità transfrontaliera e Isonzo ormai avviati, direi che possiamo pensare ai prossimi 10 anni e potremmo farlo coinvolgendo ulteriori comuni, sia in Italia che in Slovenia. Sarebbe un modo per riprenderci un ruolo di capoluogo».

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