La destra traballa in Consiglio comunale, nonostante minacce e insulti all’opposizione

La destra traballa in Consiglio comunale, nonostante minacce e insulti all’opposizione

di Marco Rossi, capogruppo PD in Consiglio comunale

Per due giorni la destra ha utilizzato il Consiglio comunale per fare propaganda politica e rivolgere insulti e offese ai consiglieri di minoranza: questo è quello che in tempi di Covid-19 sanno fare a destra. Ma nonostante le parole forti, alla prova del nove la maggioranza di centrodestra non ha avuto tutti i 25 voti che, sulla carta, doveva avere, perdendone uno, quello di un astenuto (Zotti), e un altro mezzo della consigliera Ferrari che nel suo intervento ha lanciato di fatto un forte attacco alla maggioranza. Ma è stato tutto un susseguirsi di distinguo anche da molti altri consiglieri di maggioranza, preoccupati soprattutto perché – conti alla mano – la manovrina non è stata poi così incisiva per l’emergenza: lo ha dimostrato nei fatti che era tecnicamente possibile, a certificarlo il parere di ammissibilità all’emendamento presentato da 14 consiglieri di opposizione e illustrato dal sottoscritto per portare da 120 a 170 mila gli stanziamenti d’emergenza per le famiglie. Perché non si è voluto fare? Abbiamo comunque invitato la maggioranza a cogliere politicamente l’apertura di collaborazione per senso di responsabilità che deriva dal voto favorevole all’emendamento. Il modo per farlo è convocare le Commissioni salute e Attività produttive – finora mai convocate durante l’emergenza – dove lavorare per il bene dei goriziani.

Come Partito Democratico abbiamo rivendicato il voto a favore del maxiemendamento «Responsabilità verso i cittadini goriziani» ma rivendichiamo anche il secco No al bilancio nel suo complesso: bilancio di una maggioranza che ha un’idea di città ben diversa dalla nostra. Che rifiuta ogni collaborazione, nonostante dal 21 aprile avessero ricevuto sulla propria email un documento di proposte sottoscritto da 14 consiglieri di opposizione. Hanno detto No all’aiuto ai 70 educatori a casa senza stipendio, No a maggiori aiuti alle famiglie, e non vanno avanti la riqualificazione del Parco Basaglia mentre si sperperano soldi con l’impianto di risalita al castello e fantomatici progetti di riapertura di Galleria Bombi.

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