Orzan (Pd): «La priorità è il lavoro per i giovani»

«Siamo in un momento in cui il tasso di disoccupazione si attesta al 9,2% e un giovane su tre è senza lavoro. Il dramma a Gorizia è che, per trovare un impiego, i giovani sono costretti ad emigrare». A lanciare l’allarme è il consigliere comunale del Pd, Daniele Orzan: «Nessuno parla di giovani e lavoro in questa campagna elettorale. Il fatto che mi preoccupa di più – sostiene Orzan – è il silenzio assordante della giunta di centrodestra che ha governato in questi anni: nulla ha fatto per frenare questa emorragia continua che rompe i legami famigliari, sradica i ragazzi dal territorio e contribuisce alla perdita di competitività della nostra città».
Per il consigliere del Pd, «servono misure concrete per superare lo svantaggio fiscale e contributivo che ci separa dalla Slovenia, ricorrendo all’esenzione IRAP per le imprese operanti lungo il confine o, meglio ancora, riconoscendo a Gorizia lo status di Zona Franca Urbana. Poi ci sono le infrastrutture. Nonostante il progetto di super-porto di Monfalcone appaia ormai tramontato (o proprio perciò) vanno attivate tutte le possibili sinergie tra il Porto di Monfalcone e l’Autoporto di Gorizia, che ne deve diventare la piattaforma logistica», aggiunge Orzan. Che rilancia: «Il GECT così com’è ora è uno “scatolone vuoto”. Occorre riempirlo di contenuti e sfruttarlo per partecipare ai bandi UE e ai relativi finanziamenti. Sarà uno strumento importante – sottolinea Orzan – soprattutto se sapremo seguire pochi e qualificanti filoni d’intervento, senza disperdere i contributi in mille rivoli. Ne cito almeno uno, quello della green economy. L’idea potrebbe essere quella di consorziare, di mettere in rete imprese e istituti universitari e di ricerca, sia italiani che sloveni, per fare di Gorizia un riferimento di eccellenza nel campo della sperimentazione e della produzione delle energie rinnovabili. La scommessa – conclude il consigliere del Pd – è rappresentata dalla capacità (e dalla voglia) di cogliere le opportunità offerte dalla “caduta dei muri” e dalla ritrovata condizione di centralità geopolitica di Gorizia».

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