Opere incompiute, Gorizia finisce nel censimento nazionale dei “ritardi”

Colpa della risalita al Castello, finita nella rilevazione sui “super-ritardi” pubblici.
Rossi (PD): “Ancora poco chiare le effettive prospettive di utilizzo e i costi di gestione”

Il monitoraggio delle opere pubbliche incompiute pubblicato annualmente dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti finisce per “censire” anche Gorizia e, in particolare, l’impianto di risalita al Castello e il complesso degli interventi del progeto definito ufficialmente “LAVORI DI REALIZZAZIONE DELL’ACCESSO DIRETTO AL BORGO CASTELLO E DI RIQUALIFICAZIONE DELLA PIAZZA VITTORIA. STRALCIO ESECUTIVO. OPERE PER LA RISALITA E GALLERIA BOMBI”: in abnorme ritardo rispetto alla tempistica prevista: una cattedrale incompiuta che ha portato Gorizia ad essere posta in quest’elenco ufficiale, non certo lusinghiero, stilato dagli uffici ministeriali per monitorare le “cattedrali nel deserto” italiane. A rivelarlo il capogruppo del PD, Marco Rossi, che ha visionato la documentazione riportato sul sito del Ministero, e perciò pubblica.
Il monitoraggio, pubblicato sul sito del Ministero, chiarisce anche i costi dell’opera: alla voce “Importo complessivo dell’intervento aggiornato” si indica la cifra di ben 8.196.443 euro, di cui 6 milioni e mezzo relativi ad interventi già realizzati. Impietoso, peraltro, anche la scadenza dei tempi, riportata fedelmente dalla rilevazione ministeriale: Opera decisa nel 2003, codice identificativo del progetto assegnato nel marzo 2004. Da allora, sono passati 14 anni,e ne passerà ancora almeno uno.
«Una spesa che negli anni è diventata enorme in rapporto all’opera e alla sua funzionalità, per cui per certi versi al danno del ritardo di anni e anni si aggiunge quello della domanda vera circa il costo-opportunità dell’intervento, ovvero se l’enorme cifra dedicata a questo intervento non avrebbe potuto avere un’altra, più opportuna allocazione. E intanto non abbiamo ancora capito come si vuole rilanciare il castello e il suo utilizzo, un gioiellino che meriterebbe di essere molto più valorizzato: perché, evidentemente, bisogna dare una motivazione perché si utilizzi la risalita!», è l’amara considerazione del capogruppo del Partito Democratico.
Che aggiunge: «Ad oggi peraltro è ancora poco chiara la prospettiva effettiva di utilizzo del futuro impianto – in quel lontano futuro in cui sarà completato – e i costi di gestione. La modalità di gestione prospettata dall’amministrazione è che sia gestita dall’Apt, ma c’è da chiedersi se questa ipotesi mai si realizzerà, o se ci si troverà con un’enorme cattedrale nel deserto, utilizzata solo pochi giorni all’anno a fronte degli 8 milioni spesi. Per il momento parlano i numeri ed i fatti, che sono quelli degli oltre 8 milioni spesi e degli anni di ritardo. Gli annunci invece lasciano il tempo che trovano», conclude Rossi.

Il monitoraggio è reperibile a questa pagina web: http://www.mit.gov.it/comunicazione/news/opere-incompiute-sistema-informativo-di-monitoraggio-delle-opere-incompiute-0

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