Sanità, PD attacca. Centrodestra rinvia ancora

I consiglieri comunali del PD avevano presentato una mozione per dire No alla soppressione dell’Azienda Sanitaria isontina, che il centrodestra vuole inglobare in quella triestina, già a settembre: 1 mese fa. Avendo accettato poi di “tenerla in sospeso” perché si discutesse in Commissione Welfare un testo condiviso tra maggioranza e opposizione, in ottica di favorire una presa di posizione politica comune di tutte le forze cittadine: “Avevamo spogliato il testo di ogni polemica politica affinché invece che occasione di scontro fosse occasione di unità della città davanti al rischio di sparizione della nostra città. E invece? Nessuna commissione, e in aula la Giunta prima propone di togliere proprio il passaggio sul rischio-accorpamento con Trieste. E poi decide di… non decidere. Incredibile”, è l’amaro commento del capogruppo Marco Rossi.
La Giunta aveva infatti proposto di emendare la mozione edulcorandone ancora il testo, già fin troppo morbido, eliminando del tutto il passaggio sulla fine della nostra Azienda sanitaria. E proponendo l’aggiunta di un elenco di specialità ospedaliere da valorizzare, un punto quest’ultimo che il PD in aula si è dichiarato pronto ad accettare. Ma sulla fusione con Trieste la presa di posizione del Consiglio comunale doveva essere forte. “Abbiamo contro-proposto un compromesso, mostrando tutto lo spirito collaborativo che in un mese l’opposizione ha sempre dimostrato, proponendo di inserire il dettagliato elenco di specialità da valorizzare. Ma abbiamo trovato netta chiusura della maggioranza invece sulla necessità di mantenere una posizione ferma sul No alla sottomissione della nostra Azienda sanitaria, fino ad oggi autonoma, con quella di Trieste”.
E dopo 2 ore di discussione, un voto a maggioranza risicata (16 a 15) con alcuni esponenti di maggioranza che hanno votato con il centrosinistra, la mozione è stata nuovamente mandata in Commissione. Il dato politico è che la maggioranza non voleva che si arrivasse al voto perché non voleva mettere la faccia e svelare ai goriziani che, purtroppo, ha già deciso di piegarsi al diktat di Trieste.
Ora auspichiamo la convocazione in tempi rapidi della Commissione: come chiedevamo da un mese! La maggioranza, però, ha perso un’occasione perché Gorizia tenesse la testa alta e non si piegasse ai desideri di conquista di altri territori. Peccato davvero.

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