Sanità: bruciate risorse a causa della cattiva gestione

Si bruciano ingenti risorse per la cattiva gestione della distribuzione dei farmaci, mentre “per risparmiare” la Regione taglia i servizi sanitari isontini.

Mentre la Regione continua a smantellare i servizi sanitari isontini col pretesto della mancanza di risorse, con un’incoerenza totale si rinuncia al risparmio di milioni di euro che veniva dalla distribuzione diretta dei farmaci presso le farmacie ospedaliere. Grazie a questo servizio, nel solo 2007 il risparmio netto era stato di 3 milioni e 600 mila euro, secondo quanto risulta dalla relazione finale delle Commissioni istituite dalla Conferenza dei sindaci. I medicinali che noi ritiriamo in farmacia, gratuitamente o a prezzo ridotto, vengono regolarmente acquistati dalle farmacie presso le ditte produttrici. È l’Azienda sanitaria, con fondi regionali, che rimborsa le farmacie dei costi sostenuti. Ma l’Azienda acquista i farmaci per la distribuzione in ospedale circa alla metà del prezzo che le ditte produttrici richiedono alle farmacie esterne. Perciò l’Azienda sanitaria spende molto di meno, risparmiando ingenti risorse pubbliche, se i pazienti ritirano i farmaci direttamente presso le farmacie ospedaliere.

Oggi però l’Azienda non è più in grado di garantire un elevato volume di distribuzione diretta dei farmaci, semplicemente perché, per il blocco delle assunzioni stabilito dal Governo nazionale e dalla Regione, non si sono potuti assumere un paio di farmacisti ospedalieri che avrebbero mantenuto alto il livello del servizio, rimediando alla carenza di personale che si è verificata a partire dal 2010. Quanti soldi si sono bruciati in questo modo? Dai bilanci aziendali risulta che, rispetto al 2009, nel 2010 l’Azienda sanitaria isontina ha speso addirittura 1 milione e 400 mila euro in più per rimborsare le farmacie esterne (più di quanto si risparmierebbe chiudendo un punto nascita), e il bilancio di previsione del 2011 mette in conto un ulteriore aumento di spese di 800 mila euro. È facilmente deducibile che buona parte di questi aumenti sono dovuti al calo della distribuzione dei farmaci in ospedale.

Questo è inaccettabile, data la penalizzazione dei nostri servizi sanitari, sia ospedalieri, sia territoriali. Nell’Isontino abbiamo solo 2,4 infermieri ogni diecimila abitanti per l’assistenza domiciliare, contro i 6 di Trieste. In proporzione alla popolazione, Trieste ha più del doppio dei nostri fisioterapisti per la riabilitazione dei bambini disabili, e simile è il nostro svantaggio nel campo della riabilitazione degli adulti anziani. Per la salute mentale investiamo solo un terzo di quanto fa l’Azienda di Palmanova, che ha meno utenti della nostra.

Al danno per i tagli alla sanità isontina, si aggiunge quindi la beffa di un incredibile spreco di denaro pubblico. È chiaro che il blocco delle assunzioni, deciso dal centrodestra, impedisce ai direttori delle Aziende sanitarie di operare quelle scelte di buon senso che renderebbero disponibili molte più risorse per i servizi sanitari offerti ai cittadini.

Giuseppe Cingolani, segretario del Partito Democratico di Gorizia
Francesco Pitzorno, responsabile Sanità del Pd di Gorizia

I DATI

Risparmi netti grazie alla distribuzione dei farmaci in ospedale
2005: 2.213.000 euro
2006: 3.235.000 euro
2007: 3.631.511 euro

Aumenti di spesa in buona parte dovuti al calo della distribuzione dei farmaci in ospedale, dopo la diminuzione del personale farmaceutico aziendale verificatasi nel 2010
Fonte: bilanci dell’Azienda sanitaria isontina

2009: 26.210.064 euro
(bilancio di esercizio 2009)

2010: 27.601.405 euro
(bilancio previsione di chiusura – novembre 2010)

2011: 28.400.000 euro

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